Porto Empedocle, interdetto il quartiere Ciucafa per il prelievo di animali selvatici
Ci sono storie che raccontano di comunità unite, di gesti semplici ma pieni di significato. È ciò che sta accadendo a Porto Empedocle, dove una vicenda apparentemente ordinaria si trasforma in una piccola epopea di cura e solidarietà. Questa mattina, il quartiere denominato “Ciuccafa” si è risvegliato avvolto da un’atmosfera di attesa e operosità. Le strade, solitamente animate dal via vai quotidiano, sono state chiuse per permettere un’operazione tanto inusuale quanto necessaria: il prelievo di un gruppo di 14 caprette selvatiche che da tempo vagano tra le vie della zona.
A dare vita a questa missione è stata Giorgia Lo Fiego, una cittadina dal cuore grande, che ha deciso di prendere in mano la situazione. “Non potevo stare a guardare – racconta Giorgia –. Mi sono messa in contatto con la presidente nazionale Ilaria Fagotto, che si è subito attivata per aiutarci. Grazie al suo intervento, oggi arriverà un camion da Messina per trasportare le caprette in un rifugio sicuro, dove saranno curate e accudite”.
L’ordinanza emanata dal Sindaco Calogero Martello non è solo un atto amministrativo, ma il segno di una città che sceglie di prendersi cura di ogni suo angolo, di ogni suo respiro. Le caprette, con la loro presenza inconsapevole, avevano creato situazioni di potenziale pericolo per i cittadini, ma per Giorgia e per chi ha deciso di sostenerla, rappresentano molto di più: un simbolo della vita che va protetta.
L’operazione, coordinata dal Comune e dall’Azienda Sanitaria Provinciale, è un esempio di come anche i problemi più complessi possano essere affrontati con sensibilità e spirito di collaborazione. Mentre gli operatori lavorano per catturare gli animali in sicurezza, il quartiere osserva, consapevole che questa storia ha già un lieto fine.
Le caprette di Ciuccafa, presto al sicuro in un rifugio, diventeranno il ricordo di un gesto di civiltà e amore verso tutte le creature. E Porto Empedocle, con la sua comunità dal cuore grande, dimostra ancora una volta di sapere custodire non solo il suo passato, ma anche ogni forma di vita che la attraversa.
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Ilaria Fagotto è un’attivista italiana nota per il suo impegno nella protezione e nel recupero di animali abbandonati e maltrattati. È presidente della Lega Antispecista Italiana (LAI) – Guardia Nazionale Odv, un’organizzazione dedicata al benessere degli animali e alla sensibilizzazione contro il maltrattamento. Ha soccorso numerosi animali, tra cui cuccioli abbandonati e animali con gravi disabilità, spesso organizzando campagne di raccolta fondi per sostenere le cure veterinarie e l’acquisto di cibo e medicine.
Un episodio particolarmente toccante legato al suo lavoro è quello di Laika, una cagnolina che ha potuto partecipare al funerale del suo padrone grazie alla sensibilità della comunità e al supporto di Ilaria, che si è occupata del suo benessere dopo la morte del proprietario. Per ulteriori dettagli o per contribuire al suo lavoro, spesso organizza iniziative di raccolta fondi su piattaforme come GoFundMe.
Aggiornamenti: La storia delle caprette di Ciuccafa: Un piccolo dramma per un quartiere affezionato
La giornata di ieri ha portato con sé una notizia che ha diviso il quartiere di Ciuccafa a Porto Empedocle. In un’operazione che ha destato non poche polemiche, sono state prelevate solo 4 delle 14 caprette che da tempo scorrazzavano liberamente tra le vie del quartiere, creando una piccola realtà a cui i residenti si erano affezionati.
Da quando sono comparse per la prima volta, circa quattro anni fa, le caprette erano diventate una presenza familiare per molti abitanti della zona. Alcuni di loro, infatti, si erano affezionati a questi piccoli animali e, con gesti quotidiani, si prendevano cura di loro, portando cibo e creando un legame silenzioso ma profondo. Tuttavia, ieri, quelle stesse caprette sono state prelevate, creando un’ondata di disagio tra i residenti.
A segnalarlo questa mattina sono stati numerosi abitanti che hanno contattato la nostra redazione, esprimendo la loro incredulità e dolore per l’operazione di prelievo. “Era da quattro anni che le caprette vivevano qui, non ci avevano mai creato problemi, erano semplicemente parte del quartiere”, racconta una residente, ancora visibilmente scossa. “Vederle portare via in quel modo ci ha lasciate senza parole. Speriamo che quelle prelevate non siano finite al macello”, ha aggiunto un altro cittadino, preoccupato per la sorte degli animali.
Non tutti, infatti, sono d’accordo con l’intervento che ha visto protagonista l’amministrazione comunale. Alcuni abitanti hanno manifestato la loro contrarietà, considerando le caprette una presenza inoffensiva e parte integrante del paesaggio quotidiano.
Stamattina, infatti, diversi residenti hanno segnalato che le caprette non solo non erano tutte state prelevate, ma che alcune continuavano tranquillamente a passeggiare per il quartiere, ignorando l’intervento delle autorità. La situazione, quindi, appare tutt’altro che risolta e il futuro di queste caprette rimane incerto.
Il Sindaco di Porto Empedocle, Calogero Martello, da noi contattato, ha preferito non rilasciare alcun commento ufficiale sull’accaduto.
Ciò che rimane è la sensazione di un piccolo dramma, una vicenda che tocca il cuore di chi vedeva in queste caprette non solo degli animali, ma delle compagne di vita quotidiana. E mentre la città si interroga sul destino di quelli che restano nel quartiere, c’è chi spera ancora in una soluzione più pacifica, che possa coniugare il rispetto per gli animali con la sicurezza e la tranquillità della comunità.
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