Leggendo le varie opinioni e recensioni su lachitarrafelice.it probabilmente sarete rimasti colpiti dalla varietà di violini disponibili sul mercato. In effetti anni fa il violino era uno strumento piuttosto elitario che si poteva acquistare solo in negozi di musica o in liuterie specializzate a prezzi abbastanza alti. Questo strumento è rimasto per anni un ‘classico’ ma, da qualche tempo a questa parte, è arrivato a toccare e contaminare generi musicali moderni. In un certo senso è stato un ‘ritorno’ alla musica folk, in quanto già nel diciassettesimo secolo il violino veniva utilizzato per suonare canzoni popolari.
Certo, quando si pensa a un violinista tutto viene in mente fuorché un rocker capellone, ma nella musica non ci sono limiti (e personaggi come David Garrett sono in scena a confermare questa tesi), sebbene spesso qualche ‘conservatore’ cerchi di porne di tanto in tanto. Così lo strumento si è modernizzato al punto da vedere nascere alcune versioni alternative come il violino elettrico.
La versione elettrica
Questo particolare strumento attrae i musicisti più sperimentali in quanto si può collegare ad una pedaliera e a un amplificatore per creare dei suoni davvero particolari. Il violino elettrico ormai tocca i generi musicali più disparati, a partire dalla musica folk moderna per finire al metal più estremo. Ma si può forse dire che il violino moderno abbia superato quello classico? Un’affermazione questa che potrebbe far venire dei brividi agli amanti delle antiche liuterie come quella di Stradivari.
In realtà la modernizzazione del suono in uno strumento è inevitabile, con il passare degli anni il modo di ascoltare cambia quindi non è possibile aspettarsi che tutto rimanga immutato. Recentemente diversi liutai e violinisti hanno aspramente criticato i violini creati da liuterie moderne in quanto il loro suono risulta aspro e in qualche modo troppo ‘artefatto’. Un’affermazione questa che in qualche modo contrasta con i gusti degli ascoltatori, più vicini ai suoni moderni che a quelli classici.
La critica dei conservatori verso una ‘banalizzazione ‘dell’ascolto del violino dovuta ai tempi moderni può essere colta come un attacco verso la musica degli ultimi anni in generale. In effetti l’ascolto del violino e degli altri strumenti è decisamente cambiato, basta mettere a confronto un brano di venti o trenta anni fa con uno composto e prodotto negli ultimi cinque o sei anni.
Classico vs moderno
Il primo dettaglio che salta all’orecchio è la produzione musicale, decisamente più curata e studiata, in grado di far sentire perfettamente ogni nota, spesso eliminando anche le vibrazioni che l’archetto provoca sulle corde. In secondo luogo il suono dei violini moderni è in qualche modo più ‘brillante’, e in questi tempi dove si guarda forse un po’ troppo alla ‘perfezione’, è sicuramente un punto a favore. Il fascino del violino classico, con il suo suono solenne e spesso malinconico, non viene colto a pieno dal pubblico e dai musicisti più giovani. Se facessimo sentire alle nuove generazioni un brano suonato al violino negli anni ‘70 probabilmente non ne gradirebbero il suono poco preciso e decisamente meno ‘energico’. Lo stesso vale per un musicista di vecchia data con un brano registrato nell’ultimo decennio utilizzando tecniche moderne e programmi di registrazione per PC o Mac.
Non si tratta quindi di stabilire qual è il ‘miglior suono’ per il violino, bensì capire che ogni generazione segue il suo ‘orecchio’. Sebbene i suoni moderni possono sembrare meno autentici, dall’altra parte hanno una precisione e una brillantezza che difficilmente i violini classici possono raggiungere. Il violino classico ha dalla sua un’autenticità, una solennità e un qualcosa di assolutamente magico. Lo scontro generazionale nella musica è sempre molto vivo, ma probabilmente si dovrebbe trovare un punto d’incontro, invece di fare una sorta di gara per chi ha prodotto il violino con il suono più gradevole.
Ovviamente si può produrre anche il violino migliore al mondo, ma se non lo si mette nelle mani di un musicista capace non sarà possibile ascoltarlo al massimo delle sue possibilità. C’è anche chi sostiene che il violino debba ‘invecchiare’ per poter suonare al meglio, un po’ come il vino nella botte. Ogni violinista dev’essere comunque in grado di scegliere lo strumento più adatto ai suoi gusti e alle sue capacità, quindi alla fine il vero giudizio finale sul migliore violino rimane puramente soggettiv