“La minore mostra elementi di natura ansiosa, e tale disagio è certamente causa di un segnale di abuso percepito, ma ha la capacità a testimoniare”. Così la psichiatra Daniela Pulci ha riferito in aula, in occasione dell’incidente probatorio, le condizioni della bimba di 9 anni, dalle cui denunce ne è scaturita un’ordinanza di custodia cautelare, che ha fatto finire agli arresti domiciliari un settantenne di Montallegro, accusato di violenza sessuale ai suoi danni.
La piccola aveva raccontato i fatti già nel corso dell’incidente probatorio, così come la sorella, ed avevano confermato le accuse, messe a verbale con i carabinieri, rispondendo al gip Micaela Raimondo, al pubblico ministero Emiliana Busto, al difensore dell’indagato, l’avvocato Giuseppe Lo Gioco, e agli stessi legali che rappresentano la presunta vittima e i genitori, gli avvocati Fabio Inglima Modica, e Floriana Salamone.
L’inchiesta è scattata, nel mese di marzo scorso, dopo la denuncia della madre della bimba di 9 anni, presentata ai carabinieri. La donna ha raccolto le confidenze della figlioletta. Almeno due sarebbero gli episodi al centro dell’inchiesta, scaturiti dai racconti della piccola, su degli approcci di natura sessuale, strusciamenti, palpeggiamenti, e toccamenti nelle parti intime.