Michele Sodano e Pippo Spataro esprimono dubbi sulla conformità alle normative e sulla tutela della salute pubblica.
Sta suscitando non poco scalpore l’installazione in un centro abitato di una stazione radio, alta 18 metri, per la telefonia mobile. La zona interessata è un piccolo appezzamento di terra nel cuore del Villaggio Pirandello, all’incrocio tra via Gentile e via Eduardo De Filippo, abitata prevalentemente da famiglie. Il tran-tran è stato immediato: decine di cittadini hanno iniziato a confrontarsi preoccupati e basiti dal fatto che questo avvenga vicino le loro case. E’ nato anche un comitato mentre il cantiere va avanti e continua la gettata di calcestruzzo per il basamento del traliccio. Una situazione che preoccupa anche l’associazione ambientalista MareAmico e l’ex parlamentare nazionale, Michele Sodano: “Ci troviamo ad appena 4 chilometri dalla Valle dei Templi e a due passi dalla casa natale di Pirandello, in un’area prettamente residenziale e ricadente nella zona B indicata dal decreto Gui-Mancini- afferma Sodano, ora impegnato in diverse battaglie civiche cittadine-. Un privato ha fatto partire i lavori per installare, nel proprio terreno, l’ennesimo ripetitore telefonico. Il privato otterrà un beneficio economico, ma a quale prezzo se non quello di turbare l’equilibrio e la serenità di un piccolo villaggio popolato principalmente da famiglie con bambini. Sono stato contattato dai residenti, giustamente preoccupati ed estremamente delusi per l’infelice scelta del proprietario di questo fazzoletto di terra circondato da decine e decine di abitazioni. Si è recentemente appreso che le autorizzazioni sono state concesse, il che solleva gravi dubbi sul rispetto e sull’applicazione delle normative di tutela del nostro patrimonio culturale. Come può coesistere un’infrastruttura così invasiva con il delicato contesto storico e paesaggistico, protetto tra l’altro da leggi così rigorose come la Gui-Mancini?” Michele Sodano auspica “maggiori tutele di trasparenza e responsabilità nelle decisioni che riguardano siti protetti e vincolati”.
Nei giorni scorsi, nel cantiere sono intervenuti i vigili urbani, che solo per esaminare il faldone contenente decine di pareri, sentenze del Tar e altro ancora, avrebbero bisogno di un mese di tempo. Intanto, i lavori procedono, anche perché chi ha avviato il cantiere rischia di incorrere in eventuali penali. Sulla vicenda dice la sua anche il responsabile di Cittadinanzattiva, Pippo Spataro: “Sembrerebbe che il territorio della provincia di Agrigento, sia stato preso di mira da parte di grossi gestori di telefonia pubblica, si stanno immettendo antenne con grosse potenziali tali da potere danneggiare la salute dei cittadini. La tecnologia deve andare sempre avanti e non si può ostacolare, infatti spesso queste antenne vengono collocate con il principio dell’utilità pubblica. Ma si può, sicuramente, coniugare salute pubblica e avanzata della tecnologia con un piano di collocazione antenne lontano dai centri abitati redatto dai vari comuni”. Spataro esorta i comuni ” a dotarsi di un piano antenne individuando zone e luoghi dove eventualmente collocare tali ripetitori lontano da centri abitati così da non creare tra la gente lo spauracchio di inquinamento dell’aria e di conseguenziali gravi malattie e non ostacolare lo sviluppo della tecnologia Facciamo un appello a tutti comuni di questa provincia affinché si dotino al più presto di un piano antenne per evitare ai cittadini danni irreparabili alla loro salute”.
Intanto nasce un comitato provinciale contro l’elettrosmog
Ad Agrigento nasce il comitato spontaneo “NO ELETTROSMOG”.
Un gruppo di cittadini non solo di Agrigento ma anche di Cianciana che si è riunito perché preoccupato per la salute pubblica, a causa dell’installazione selvaggia di antenne di telefonia (5g).
Il DDL concorrenza approvato dal governo Meloni, da il via libera all’aumento delle onde elettromagnetiche da 6v/m a 15v/m , favorendo i gestori di telefonia ma pregiudicando di fatto contro la salute pubblica.
Alcune regioni di Italia si sono già opposte a questo provvedimento (Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, e Marche), evidentemente preoccupate per i possibili danni alla salute dei cittadini.
Il comitato,con una PEC interpellerà sulla questione l’assessorato regionale del territorio e dell’ambiente per capire come intende regolarsi sull’ innalzamento delle soglie di inquinamento. Inoltre, si chiederà anche al sindaco di Agrigento di acquisire copia dell’ulteriore provvedimento con il quale è stato recepito il provvedimento (sub.1) per il territorio del comune di Agrigento e provincia.
Il comitato metterà in atto tutto ciò che viene consentito dalla Legge, affinché venga tutelata la salute di ogni cittadino ma anche degli animali e delle piante.
Il presidente Manuel Gianco Samaritano, consiglieri Livio Sutera Sardo, Angelo Cutaia, Rosaria Lucisano, Antonella Pullara e Silvia Di Maria di Cianciana.
Gruppo facebook- no elettrosmog Agrigento
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