Il Gup del Tribunale di Caltanissetta, Alessandra Maira, ha disposto il rinvio a giudizio di 9 persone per l’omicidio di Adnan Siddique, 32 anni, originario del Pakistan, ucciso a Caltanissetta il 3 giugno dello scorso anno, per aver aiutato alcuni suoi connazionali che lavoravano come braccianti a denunciare episodi di sfruttamento sul lavoro e a ribellarsi al caporalato.
Gli imputati, tutti pakistani, eccetto una giovane di Canicattì, sono accusati a vario titolo dell’omicidio e di sfruttamento dei lavoratori. Altri tre imputati risultano al momento irreperibili, uno ha chiesto di patteggiare la pena e un altro ha nominato un nuovo difensore.
Il giudice ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile, oltre che dei familiari della giovane vittima, anche del Comune di Caltanissetta, del Movimento volontariato italiano (Movi) con l’avvocato Salvatore Patrì, della comunità I girasoli di Milena e di alcuni ospiti della stessa associazione, assistiti dall’avvocato Giovanni Annaloro. Si è costituita parte civile anche l’associazione Proxima e alcune vittime di caporalato.
Il 32enne venne accoltellato da un gruppo di suoi connazionali, che fece irruzione nella sua abitazione di via San Cataldo, nel centro nisseno.