Nostra intervista al capitano della Fortitudo Albano Chiarastella.
di Michele Bellavia
Ci sono ritorni e ritorni. Quando due stagioni fa Albano Chiarastella chiuse la sua avventura ad Agrigento, tutti pensavano ad un addio definitivo del giocatore che – per sei stagioni – era stato uno dei protagonisti indiscussi della Fortitudo Agrigento.
Nessuno avrebbe mai immaginato un suo ritorno nella città dei Templi, se non in veste di avversario. Ma, si sa, nella vita le cose possono cambiare in fretta e così – dopo un biennio trascorso a Biella – l’italo-argentino, come in un rewind che sposta le lancette indietro nel tempo, fa il suo rientro in biancazzurro e con i galloni di capitano nuovamente cuciti addosso.
La società del presidente Moncada, infatti, ha bisogno di un uomo di fiducia; Chiarastella conosce l’ambiente biancazzurro come pochi e, in un contesto tecnico totalmente nuovo, è l’uomo giusto al posto giusto; a lui il compito di “aiutante sul campo” del nuovo head-coach Devis Cagnardi.
Superfluo dire che Albano ha disputato una stagione eccezionale chiudendo da secondo miglior rimbalzista di squadra, dietro a Tony Easley, con 5.6 rimbalzi di media, 6.5 punti e 3 assist.
Il segreto sta nel non sentirsi mai appagati dei risultati raggiunti: “Non finisci mai di imparare. Mi piace sempre mettermi in discussione e per fare ciò devi curare ogni aspetto possibile”.
Ma se c’è una parola che per Albano è alla base di tutto, allora quella è “PASSIONE”. “Se hai passione, possiedi una forza e un’energia che ti spinge ad agire anche di fronte agli ostacoli”.
E l’energia messa in campo dall’italo-argentino è sempre stata apprezzata dai tifosi e da tutti quelli che lo conoscono a tal punto che è risultato il più votato nel contest “Leggende” organizzato dalla Lega Nazionale Pallacanestro, approdando ai quarti della suddetta competizione e che lo vedrà contrapposto a Gianluca Basile.
“Credo fortemente che per essere apprezzato, essere rispettato, bisogna prima di tutto conquistarselo. Sono felice di poter rappresentare la mia squadra a livello nazionale in questo gioco”.
Infine un pensiero è rivolto alla stagione terminata anzi tempo e che ha spento ogni velleità di gloria: “Eravamo in grande forma, la squadra migliorava settimana dopo settimana. Fino a dove saremmo potuti arrivare non lo so, ma sono convinto che avremmo potuto toglierci grandi soddisfazioni”.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp