“Al momento del fatto era totalmente incapace di intendere e volere perchè affetto da disturbo delirante”. Lo ha scritto nella sua relazione lo psichiatra Lorenzo Messina, nei confronti di Vincenzo Filippazzo, 46 anni, di Porto Empedocle, accusato di avere cercato di uccidere a colpi di pistola uno dei titolari di una macelleria, nell’abitato empedoclino. I colpi non vennero esplosi, perchè l’arma si sarebbe inceppata.
A sollecitare accertamenti psichiatrici erano stati i difensori, gli avvocati Luigi Troja e Salvatore Pennica. Il processo, con il rito abbreviato, in corso di svolgimenti dinnanzi al Gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto. Filippazzo avrebbe cercato di vendicare il pestaggio, subito nei giorni del lockdown come risposta ad un messaggio audio, diffuso dalla moglie, che si è rivelata una fake news sul rischio di contagio del Covid nella macelleria.
Le presunte vittime, assistite dagli avvocati Giuseppe Aiello e Giuseppe Vinciguerra, sono state risarcite e hanno ritirato la costituzione di parte civile.