Il Comune di Agrigento è sott’organico. L’allarme era stato lanciato già dalla precedente amministrazione e l’attuale, dal momento del suo insediamento, ha dovuto prenderne atto. Se un tempo sembrava che l’Ente fosse sovradimensionato, oggi, tra pensionamenti e altri che ci andranno nei prossimi mesi, l’organico è ridotto all’osso.
Settori come verde pubblico, ufficio tecnico, ragioneria e Polizia Locale, solo per citarne alcuni, fanno fatica ad assicurare servizi. A lanciare l’allarme a più riprese sono stati i gruppi politici. Di recente, nella maggioranza di centrodestra, è stata Forza Italia a uscire fuori dal coro e non solo per sottolineare la mancanza di personale, ma per porre l’attenzione sulla necessità di roteare i dirigenti. Nel Municipio di Agrigento però i funzionari in pianta organica sono soltanto tre per ben sette settori. Si tratta di Toni Insalaco, affari generali, ufficio legale, attività produttive, urbanistica, Gaetano Di Giovanni, polizia municipale, verde pubblico, ecologia ed anche capo gabinetto, Giovanni Mantione, ragioneria, patrimonio, personale, servizi finanziari e lavori pubblici, laureato in economia e commercio. Il vero paradosso è però che a fronte di appena tre dirigenti in giunta ci sono ben nove assessori. Come dire, ci sono più comandanti che soldati. Non esiste proporzione.
Ma questo all’opposizione e ai vari gruppi politici sembra non interessare e invece il problema è la rotazione, come vuole qualcuno. “Ebbene è giusto che si sappia che io ho già pronto il nuovo organigramma, la nomina di nuovi dirigenti ed eventualmente la loro rotazione”. Risponde il sindaco Francesco Miccichè che attende che venga approvato il nuovo bilancio consuntivo del Comune relativo all’anno 2019, per poter prima nominare i nuovi dirigenti e poi farli “girare”. Ci saranno certamente nuovi dirigenti. Dovrebbero essere sette, ma quello che serve più di tutto è avviare un processo per nuove assunzioni. In qualsiasi modo.
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