Il Tribunale di Caltanissetta, presieduto da Francesco D’Arrigo, ha deciso di riunire i due processi sul cosiddetto “sistema Montante” che si celebrano con rito ordinario. Si tratta del processo che ha preso il via alla fine del 2018, con 17 imputati, e il secondo, iniziato quest’anno, il cosiddetto “Montante bis” con 13 imputati, tra esponenti politici, ex assessori regionali, imprenditori e rappresentanti delle forze dell’ordine. La decisione è stata presa come specificato dal presidente “vista la comunanza di fonti di prove, e di lista dei testi, e in considerazione del fatto che si tratta di giudizi tra loro connessi, in cui risulta contestato il reato di associazione a delinquere, la riunione non determina ritardo ma ne consente una più rapida esecuzione”. La prossima udienza è fissata per il 26 settembre.
Nel processo ci sono imputati ‘eccellenti’: l’ex presidente del Senato Renato Schifani, l’ex direttore dell’Aisi Arturo Esposito, il caporeparto dell’Aisi Andrea Cavacece, il “re dei supermercati” Massimo Romano, il tributarista Massimo Cuva, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, il sindacalista Maurizio Bernava, gli imprenditori del settore sicurezza Andrea e Salvatore Calì, Rosetta Cangialosi, Carmela Giardina e Vincenzo Mistretta (tre dipendenti di Montante), il poliziotto Salvatore Graceffa, il dirigente di Confindustria Carlo La Rotonda, il maggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello, il luogotenente Mario Sanfilippo, e il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo, e poi ancora l’ex Governatore siciliano Rosario Crocetta, gli ex assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex commissario Irsap Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù e Carmelo Turco, Vincenzo Savastano vice questore aggiunto all’epoca dei fatti della Polizia presso l’ufficio di frontiera di Fiumicino, Gaetano Scillia capocentro Dia di Caltanissetta dal 2010 al 2014, Arturo De Felice, direttore della Dia dal 2012 al 2014, Giuseppe D’Agata, colonnello dei carabinieri, e Diego Di Simone Perricone, ex capo della security di Confindustria.