Il sindaco di Agrigento. Franco Micciché, ha partecipato ad un convegno della CISL, a Caltanissetta. Presenti, tra gli altri, l’economista Michele Sabatino, i sindaci di Caltanissetta e di Enna Roberto Gambino e Roberto Pietro, il presidente sicindustria Caltanissetta, Gianfranco Caccamo, Francesco Franchi , presidente Raffineria Gela e Sebastiano Cappuccio segretario CISL SICILIA.
Questo l’intervento del primo cittadino di Agrigento: “La pandemia Covid 19 è stata, e purtroppo è ancora, una tragedia umana e sociale. In un periodo caratterizzato dalla crisi della politica e dalla sfiducia dei cittadini nei confronti della politica ha però restituito a chi governa il Paese, le Regioni e le Città un ruolo fondamentale e una grande responsabilità. La responsabilità di decidere quale fosse il giusto equilibrio tra le restrizioni e le limitazioni individuali per la tutela della salute di ciascuno e delle comunità e la necessità di tutelare le attività economiche ed il lavoro.
Oggi, i cittadini chiedono alla politica e a chi governa di garantire una ri-partenza che consenta il rilancio dell’economia, ma anche, la capacità di innovare e trasformare.
Il Covid ha evidenziato e a volte esasperato le arretratezze del sistema Italiano ma anche i pregi e i meriti degli italiani. I medici, gli infermieri, i cittadini rispettosi delle regole dure ma necessarie, i professori delle scuole e delle università impegnati in attività a loro sconosciute e per le quali nessuno li aveva formati e attrezzati. Abbiamo scoperto ciò che già esisteva e che avevamo sempre tralasciato: il telelavoro, la formazione a distanza, la possibilità di ridurre i nostri spostamenti, la possibilità di vivere e lavorare in aree periferiche purché connesse. L’esistenza del vicino di casa e la bellezza e la libertà offerte dalla casa in campagna al mare o nel piccolo borgo.
La stessa responsabilità della politica e richiesta nello scenario internazionale per il rispetto dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici.
L’assunzione di responsabilità e la capacità di governo è l’unica risposta che possiamo offrire ai tanti giovani che ci considerano la generazione del bla bla bla.
L’opportunità storica che oggi dobbiamo cogliere si chiama PNRR. Abbiamo le risorse per ristrutturare le nostre città e i nostri territori. Abbiamo tempi stretti: il 2026 come conclusione degli interventi e abbiamo una strategia nazionale che accomuna l’operato di tutti nel rispetto delle diversità. Poteva essere diversa? forse migliore? E’ probabile ma è certo che abbiamo le risorse per poter intervenire rispettando la richiesta dei cittadini di trasformazione e innovazione. Dobbiamo, però, fare i conti con la dura realtà del punto di partenza. Amministrazioni e uffici con carenze di organico, vuoti di specifiche professionalità, scarsa capacità progettuale. E in più un sistema di procedure ingessato che rallenta tutto e ostacola il rapporto, quello sano e necessario, tra pubblico e privato.
Ciascuno di noi è impotente davanti alla lentezza della macchina amministrativa. Ciascuno di noi per potere dare risposte ai nostri cittadini deve attivare alleanze e allargare il proprio punto di vista riconoscendosi come parte di un sistema più ampio. Le Città come centri di territori capaci di esprimere e rappresentare risorse, opportunità e come nodi di reti ampie e virtuose.
La sfida non è più soltanto quella delle economie di scala nella gestione dei servizi: i rifiuti, l’acqua e così via. La sfida consiste nella capacità di condividere una strategia comune di sviluppo di un territorio ampio per renderlo si attrattivo all’esterno ma innanzitutto luogo di benessere per chi lo vive.
Agrigento, Caltanissetta, Enna come poli di un ampio territorio ricco di cultura e di energie produttive e professionali. Un territorio denso di opportunità ma con forti carenze di infrastrutture. Guai a ritenere che la somma delle nostre azioni possa giovare alla comunità. Non diventeremo più forti unendo le nostre debolezze ma cercando ciascuno le risorse dell’altro e unendo gli sforzi per superare insieme gli ostacoli che minacciano di trasformare l’opportunità in occasione perduta.
Concludo invitando tutti a ragionare insieme su come potere attrezzare le nostre realtà in termini di capacità progettuale in tempi rapidissimi.”