Angelo Marino, Giulio Castellino, Liliana Scibetta, Alfonso Vassallo, Geraldino Castaldi, Calogero Lombardo, Alfredo Ambrosetti, Ferdinando Macedonio, Vincenzo Marinello, Settimio Cantone, Guglielmo Dinicolò, Giuseppe Pendola, Gianfranco Pilato, Serafino Cocuzza, Francesco Micalizzi, Osvaldo De Gregoriis, Giuseppe Mammana, Albero Di Betta, Giuseppe Arnone e Giovanni Balsamo. Tra questi 18 nomi dovrebbero uscire i tre componenti del C. d. A. dell’Azienda speciale consortile che si andrà a costruire per gestire il Servizio Idrico Integrato. Ieri pomeriggio, 5 luglio, si è svolta la riunione tra i sindaci per analizzare i curricula ricevuti ma è stata “fumata nera” perché alcuni sindaci hanno lamentato di aver ricevuto la lista dei candidati troppo tardi. Ci si riunirà nuovamente domani, 7 luglio. Durante la seduta è stata scelta la denominazione della “consortile” che è “AICA”, Azienda Idrica Comuni Agrigentini. Ma intanto la situazione idrica in provincia preoccupa.
Il commissario prefettizio della Gestione commissariale della Girgenti Acque Gervasio Venuti con una lettera inviata al Presidente della Regione, al Prefetto di Agrigento, al Presidente dell’Ati Ag 9, all’Assessore regionale per l’Energia e per i Servizi di Pubblica Utilità, al Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione siciliana, e all’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, spiega la drammaticità: “Lo scrivente non potrà proseguire l’incarico ricevuto, e dichiara di non poter assumere le responsabilità a tutti i livelli, derivanti dalla materiale impossibilità di condurre con regolarità la gestione commissariale del Servizio Idrico Integrato della provincia di Agrigento”.
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