Scuole chiuse da un mese. Ma le attività didattiche continuano. A distanza. Ovviamente con qualche difficoltà, con molti sacrifici e limiti. Ma gli sforzi da parte delle scuole per portare avanti i programmi è massimo.
Lo sa bene Alfio Russo, dirigente dell’istituto comprensivo “Anna Frank” e reggente dell’istituto “Foderá” di Agrigento.
Preside, come giudica le disposizioni governative che riguardano il mondo della scuola?
“Credo che siano dettate da una condizione di necessità ineludibile, legata alle esigenze di tutela della salute pubblica durante l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, e comunque orientate a mantenere coerenza con la missione educativa e formativa della scuola, giacché tengono in debito conto il bisogno di garantire continuità ai processi didattici rivolti agli alunni, con l’intento di qualificare le esperienze di apprendimento a distanza. Sono convinto che si stia cercando di fare “Di necessità, virtù”.
Preside pensa che la modalità a distanza dal punto di vista didattico rappresentai una soluzione tampone, per fronteggiare l’emergenza in corso, o anche in futuro potrebbe rivelarsi uno strumento utile?
“Penso che la DAD (Didattica a Distanza) sia stata promossa in fase iniziale, come dice lei, come soluzione tampone per far fronte all’emergenza, ma, da quanto ho avuto modo di rilevare nel corso di questo primo mese di esperienza di DAD, realizzata dai docenti delle scuole di ogni ordine e grado (infanzia, primaria e secondaria), sia diventata una risorsa didattica di primaria importanza. Ho avuto modo di assistere, in un tempo rapidissimo, ad una trasformazione impensabile, fino a qualche settimana fa, delle competenze digitali e tecnologiche, nonché metodologiche, dei docenti, che si sono immediatamente resi conto della necessità di continuare ad accompagnare e governare, seppur a distanza, i processi di apprendimento dei propri alunni. Per quello che ho avuto modo di riscontrare negli Istituti che dirigo quest’anno, l’I.C. “Anna Frank” e l’IISS “Foderà”, entrambi di Agrigento, ritengo che ai docenti debbano esprimersi sinceri sentimenti di gratitudine istituzionale e sociale per l’impegno e la dedizione che hanno assicurato per attivare sin da subito la didattica a distanza, con i propri mezzi e le proprie risorse personali, coinvolgendo mariti, mogli, figli e figlie per farsi aiutare tecnologicamente, promuovendo percorsi formativi del tutto inediti e coerenti con l’impianto del PTOF delle scuole.
Un pensiero speciale rivolgo ai docenti di di classe e di sostegno, che si sono fatti in quattro per raggiungere i loro studenti con BES (Bisogni Educativi Speciali), siano essi diversamente abili, DSA e/o svantaggiati, di origine straniera.
I docenti hanno dimostrato di essere un corpo professionale responsabile e competente, perché sono stati capaci di fornire risposte possibili ad una situazione davvero impossibile da gestire, quantomeno nell’immediato della sospensione delle attività didattiche.
E un sentito grazie, per quanto si sta facendo con la DAD, me lo lasci formulare per i genitori, per le famiglie degli alunni, che si sono fatte carico di sostenere i figli-studenti in ogni modo, partecipando in forma attiva e personale alle attività di DAD e collaborando fattivamente con i docenti. Grazie davvero. Per queste ragioni, sono convinto che la DAD entrerà a far parte in forma ordinaria dell’offerta formativa delle scuole, una volta superata l’emergenza, e andrà ad integrare proficuamente l’esperienza insostituibile della didattica “in presenza”.
La ministra Azzolina ieri ha annunciato che nelle casse della scuole ci sono già i fondi per provvedere ad acquistare pc e strumenti telematici per metterli a disposizione delle famiglie degli alunni meno abbienti, lei come si sta muovendo in questo senso nella struttura che lei dirige?
“Preliminarmente, preciso che, già prima dell’assegnazione delle somme ministeriali, nelle scuole che dirigo abbiamo messo a disposizione degli alunni che ne avevano necessità le attrezzature disponibili, consegnando tablet e pc in comodato d’uso ai genitori degli alunni, segnalati da parte dei docenti. Per l’Istituto superiore “Foderà”, che accoglie studenti anche di altri Comuni, oltre Agrigento, mi sono rivolto anche alla Protezione Civile per far sì che un computer potesse giungere ad un alunno che vive in un Comune vicioniore, atteso che sussiste il divieto di spostamento tra diversi Comuni. Forse domani ci riusciamo. Per rispondere, poi, alla sua domanda, confermo che sono già pervenute le comunicazioni formali di assegnazione delle somme a sostegno della didattica a distanza e gli accrediti di esse sul conto corrente delle scuole, come affermato dalla Ministra Azzolina. Il Ministero, in tempo reale e superando ostacoli burocratici che in passato avrebbero richiesto almeno un mese, ha provveduto alla ripartizione e all’erogazione materiale dei fondi a tutte le scuole, consentendo agli Istituti scolastici di attrezzarsi quanto prima per far fronte alle esigenze sino ad ora emerse di fabbisogno di dispositivi individuali (computer, tablet) e di connettività (accesso ad internet). In entrambe le scuole ho disposto l’attivazione immediata delle procedure di acquisto di computer ed accessori, sulla base delle disponibilità esistenti sul mercato, che si sono notevolmente ridotte all’indomani della pubblicazione dell’assegnazione delle somme. Nonostante queste difficoltà di reperimento delle attrezzature, gli sforzi dei DSGA delle due scuole, che ringrazio vivamente, hanno prodotto effetti tangibili.
Domani, mercoledì 8 aprile 2020, all’I.C. Anna Frank saranno consegnati i primi 18 computer portatili reperiti nel mercato locale, mentre al “Foderà” stiamo provvedendo all’acquisto di computer reperiti nel mercato nazionale, e dichiarati di pronta disponibilità, attraverso un grosso gruppo commerciale leader nel mercato tecnologico; entro un paio di giorni sarà formalizzato l’ordine di acquisto e poi cercheremo di avere notizie sui tempi di consegna tramite spedizione. Per la connettività, stiamo esaminando le offerte delle compagnie di telecomunicazione per capire in che termini sia possibile l’acquisto di SIM dati, da fornire alle famiglie degli alunni in stato di bisogno, in comodato d’uso, Ma per questo, temo che potremo definire i contratti soltanto dopo Pasqua”.
Quali sono le criticità che lei ha riscontrato in questa fase di chiusura forzata della scuola. Cosa si sente di dire al ministro Azzolina?
“Le maggiori criticità si sono rivelate all’indomani della sospensione delle attività didattiche, con gli uffici scolastici ancora operativi (dal 18 marzo u.s., poi, organizzati con presenza limitata ad una sola volta a settimana) e la totale assenza di dispositivi individuali di protezione per il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Ma mi sono reso conto subito che se sono mancate le mascherine e le tute negli ospedali e per i medici di base, con un sacrificio conseguente di vite di operatori sanitari davvero doloroso e inaccettabile, era logico che mancassero negli Istituti scolastici. Inoltre, altra criticità è derivata dalla mancanza di interventi adeguati e tempestivi degli Enti proprietari dei locali scolastici, Comune di Agrigento per l’I.C. “Anna Frank” e Libero Consorzio comunale per l'”IISS Foderà”, per la sanificazione dei locali scolastici, che abbiamo dovuto effettuare privatamente, con costi a carico delle scuole. Il Comune di Agrigento, per essere precisi, ha già reso noto di essere disponibile a sanificare i locali scolastici in prossimità della riapertura delle scuole, quando questa possibilità sarà resa nota dalle competenti Autorità. Alla Ministra Azzolina, in questo momento, per non sottrarmi alla sua domanda, sento di dover dire due cose: La prima è un sentito GRAZIE, per quello che sta facendo, per come si sta spendendo senza risparmiarsi, affrontando in maniera appropriata, per come si può con un’emergenza, una situazione senza precedenti, nonostante abbia un’esperienza di Governo e di Amministrazione soltanto recente, che avrebbe messo non poco in difficoltà anche tanti politici e governanti navigati che l’hanno preceduta. La seconda è che tutti, ma proprio tutti, nelle scuole stiamo cercando di fare la nostra parte, compatibilmente con i limiti e i vincoli derivanti dalle restrizioni che siamo chiamati a rispettare; credo che se continuiamo in questo senso, nel fare ciascuno di noi la propria parte, possibilmente senza lamentarci, senza alimentare polemiche sterili, ma rimboccandoci le maniche ogni mattina in cui riusciamo a svegliarci, a differenza delle migliaia di persone che sono morte o stanno morendo per il contagio nel nostro Paese e nel mondo intero, possiamo guardare con speranza al futuro e potremo rendere onore alle tante vittime scomparse senza il conforto di una carezza o di una parola affettuosa”.E, infine, cosa si sente di dire alle famiglie e agli alunni in questo momento? “Ho già inviato un messaggio agli alunni e alle loro famiglie, per entrambe le scuole per cui lavoro, e non escludo di dover inviare loro un nuovo messaggio, non appena avremo più chiaro il quadro dell situazione che emergerà con la pubblicazione del nuovo decreto legge annunciato ieri, 6 aprile, dal Presidente Conte e dalla Ministra Azzolina. Oltre che tornare a ringraziare i genitori e gli alunni per la preziosa disponibilità e la collaborazione con cui stanno seguendo le attività di DAD, sento di dover esprimere tutta la vicinanza e la solidarietà per le difficoltà che stanno affrontando, non solo in ordine all’istruzione, ma anche riguardo agli aspetti economici, affettivi e sociali che stanno caratterizzando la situazione che stiamo vivendo. So che è un momento difficile, ma proprio per questo abbiamo bisogno di impegnarci al meglio con quello che si può fare. La DAD è una di quelle esperienze che si può realizzare e continuare al meglio, per cui invito alunni e genitori a sfruttare il più possibile le opportunità formative che i docenti faticosamente, ma con grande entusiasmo, continuano ad assicurare per qualificare l’apprendimento a distanza. Al di là della questione sollevata in questi giorni, sulla promozione e sulla bocciatura degli studenti, ritengo che il tema vero da affrontare insieme, scuole e famiglie, derivi da cosa possiamo imparare da questa esperienza difficile che stiamo vivendo e possiamo poi valorizzare quando torneremo a vivere senza restrizione alcuna. Se la scuola, se i docenti aiutano i bambini e i ragazzi ad imparare, a riflettere, a valutare, a comprendere, credo che questo rappresenti la vera priorità al di là di ogni compito, di ogni voto, di ogni promozione scolastica. Il vero messaggio che mi permetto, tramite questa intervista, di far giungere a studenti e famiglie, oltre che alle comunità scolastiche tutte, è che l’esperienza dell’imparare è fondamentale per crescere e svilupparsi, nonché per affrancarsi da situazioni impreviste che si è costretti ad affrontare. Basti pensare a cosa sarebbe stata questa pandemia senza il sostegno della scienza, della medicina, della statistica, della matematica, della giurisprudenza. Se la scuola ci aiuta a crescere e a svilupparci, a progredire nelle conoscenze, nelle abilità e nelle competenze, anche a distanza, facciamo in modo che sia una seria esperienza di apprendimento e non un riempitivo ricreativo per passare le giornate. E questo vale per tutti, partendo dai docenti, passando dai genitori e giungendo agli studenti. Nella logica richiamata prima: quella per cui ciascuno è chiamato a garantire la propria parte”.