Sanità, mazzette per aggiudicarsi appalti: 10 misure cautelari (c’è anche un agrigentino)

Mazzette a funzionari pubblici per aggiudicarsi appalti. C’è anche un agrigentino tra le 10 persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di una indagine su un giro di tangenti per centinaia di migliaia di euro e gare truccate per 700 milioni in alcune aziende sanitarie siciliane. Per tre è stata disposta la misura interdittiva di un anno.

Gli indagati sono accusati a vario titolo di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, riciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’inchiesta è la prosecuzione dell’indagine “madre” denominata “Sorella Sanità”, che, a maggio del 2020, ha portato all’esecuzione di misure cautelari personali nei confronti di 13 persone, tra i quali i manager dell’Asp di Trapani e Palermo, Fabio Damiani e Antonio Candela, già processati e condannati in primo grado. Le indagini hanno accertato nuove ipotesi di corruzione e di turbativa relative ad altre gare pubbliche in ambito sanitario

Il gip ha disposto il dieci misure cautelari e il sequestro di somme per circa 700 mila euro. Ecco chi sono le persone coinvolte: in carcere Giovanni Luca Vancheri, 53 anni, nato a Catania. Per lui anche la sospensione dall’esercizio di pubblico ufficiale o servizio per la durata di un anno.
Ai domiciliari: Stefano Mingardi (sospensione esercizio avvocato, commercialista e revisore contabile per un anno), 57 anni, nato a Milano; Cataldo Manganaro, 70 anni, residente a Canicattì (padre di Salvatore); Loreto Li Pomi (sospensione esercizio pubblico ufficio o servizi per un anno), 59 anni, nato a Cerda; Giuseppe Bonanno, 44 anni, nato a Caltanissetta; Christian Catalano, 40 anni, nato a Palermo.

Obbligo di dimora e obbligo presentazione alla Polizia giudiziaria: Luigi Giannazzo, 56 anni, nato a Catania; Giuseppe Gallina, 54 anni, nato a Carini, Alberto Vay, 49 anni, nato a Torino; Claudio Petronio, 67 anni, nato a Trieste; Massimiliano D’Aleo, 47 anni, nato a Palermo.

Con lo stesso provvedimento il gip Clelia Maltese ha disposto il sequestro della somma di 700 mila euro nei confronti di Fabio Damiani, dell’agrigentino Salvatore Manganaro, 46 anni, (figlio di Cataldo), Luigi Giannazzo e della Dedalus spa; il sequestro della somma di 7 mila euro nei confronti di Fabio Damiani, Salvatore Manganaro, Alberto Vay, Claudio Petronio e Vivisol srl. A quest’ultima società, insieme all’Althea spa, è stato imposto il divieto di contrarre con le pubbliche amministrazioni per un anno.