Con un aumento del +168% nell’ultimo anno, in Italia gli attacchi informatici sono diventati un problema non ignorabile. Secondo il Rapporto Clusit 2023, infatti, il nostro Paese è stato bersaglio del 7,6% degli attacchi hacker a livello mondiale nel 2022: un numero incredibile, che dimostra ancora una volta la debolezza strutturale della penisola e le differenze con il resto d’Europa e del mondo. Ma come si è arrivati a questa situazione?
Le cause della difficoltà italiana
Come emerge dal Digital Economy and Society Index della Commissione europea, sui ventisette Paesi membri dell’Unione Europea, l’Italia non solo è ventesima per livello di digitalizzazione complessiva, ma anche terzultima per popolazione con competenze digitali almeno di base e quartultima per competenze digitali avanzate. In più, è all’ultimo posto per numero di laureati in ambito ICT.
Per tutti questi motivi, la criminalità digitale prolifera sul nostro territorio, aiutata anche dalla scarsità di risorse economiche da investire e della difficoltà di aziende e Pubbliche amministrazioni nel trovare risorse da inserire nei propri staff.
Cosa può fare il singolo per proteggersi
Nell’attesa di una soluzione globale, ognuno può attivarsi per rendere più difficoltosa l’azione dei criminali informatici e difendersi dai rischi più comuni. La protezione degli smartphone, dei computer e di qualsiasi dispositivo connesso a Internet parte dalla scelta di un buon antivirus. Sul commercio ne esistono alcuni progettati appositamente per Android, ma anche per iOS, sia gratuiti che a pagamento. Altri comportamenti essenziali per rimanere al riparo dai pericoli, inoltre, sono evitare di connettersi alle reti wifi pubbliche (più accessibili agli hacker), utilizzare un firewall nelle reti domestiche e aziendali (che è in grado di monitorare tutto il traffico di rete), controllare i software che vengono scaricati ed effettuare costantemente gli aggiornamenti dei sistemi operativi.
La situazione in Sicilia
Secondo l’Osservatorio Economico di Confartigianato Imprese Sicilia, anche le aziende siciliane hanno registrato un aumento degli attacchi informatici nell’ultimo anno (+12,4%), anche se con un ritmo più contenuto rispetto al territorio nazionale (+18,4%).
Con un incremento del +26,8% rispetto allo scorso anno, Messina è una delle province più colpite dai cyber attacks, seguita da Caltanissetta e Agrigento, entrambe con un +15,2%.
Per quanto riguarda l’incidenza, sono 48 le denunce ogni 10mila abitanti, con un’intensità maggiore a Caltanissetta (57), Trapani (57), Messina (55), Palermo (52), Siracusa (50) ed Enna (50).