Protesta di MareaMico contro le esercitazioni militari a Punta Bianca. Legambiente assente alla manifestazione. Scopri i dettagli di questa controversia ambientale.
Una controversia ambientale di lunga data ha portato a una protesta organizzata da MareaMico contro le esercitazioni militari che si tengono da più di 60 anni nel poligono di Drasi, nell’area di Punta Bianca, ad Agrigento. La situazione è esplosa dopo che Mareamico ha presentato una denuncia alla Procura di Agrigento, sottolineando come le esercitazioni militari abbiano portato all’inquinamento dei luoghi circostanti con la diffusione di metalli pesanti sia a terra che in mare.
Tale situazione ha avuto un impatto significativo sull’area, che nel frattempo è stata designata come Riserva naturale con un provvedimento emanato dalla Regione Siciliana il 23 giugno, in seguito alla sospensione delle esercitazioni militari il 5 marzo precedente.
La critica principale sollevata da MareaMico e dai cittadini è che nonostante la sospensione delle esercitazioni, l’Esercito italiano non ha ancora intrapreso le azioni necessarie per bonificare i luoghi inquinati e ripristinare le strade danneggiate come promesso al Sindaco di Agrigento. Inoltre, l’Esercito ha annunciato in modo incomprensibile la ripresa delle esercitazioni militari già dal 16 ottobre, nonostante sia in corso un’inchiesta penale sulla questione.
Di conseguenza, MareaMico, Marevivo e molti cittadini hanno organizzato un sit-in di protesta per impedire la ripresa delle esercitazioni militari. La motivazione principale di questa protesta è la protezione di Punta Bianca, che è rinomata per la sua bellezza paesaggistica e naturalistica.
I cittadini temono non solo nuovi inquinamenti ma anche il fatto che per i sette mesi in cui sono programmate le esercitazioni militari a Drasi, l’accesso alla Riserva di Punta Bianca sarà impedito, poiché la strada unica viene chiusa dai militari durante le esercitazioni.
Nonostante la mancata presentazione dei militari al primo giorno delle esercitazioni, sembra che le interlocuzioni abbiano iniziato a dare i primi risultati. Tuttavia, MareaMico e gli altri organizzatori hanno dichiarato che la disobbedienza civile continuerà fino a quando le autorità competenti non troveranno una soluzione adeguata per affrontare questa incredibile situazione.
Controverse riguardanti la partecipazione di Legambiente alla manifestazione. In un contesto in cui ci si aspettava un supporto unanime da parte delle organizzazioni ambientali, Legambiente ha deciso di non partecipare al sit-in contro le esercitazioni al poligono di Drasi. Il presidente di Legambiente, Daniele Gucciardo, ha spiegato questa decisione sottolineando una differenza di approccio fondamentale.
Legambiente aveva proposto di inserire il poligono Drasi all’interno dell’istituenda riserva naturale di Punta Bianca, Montegrande e Scoglio Patella come un passo verso la dismissione del sito militare. Tuttavia, questa proposta non è stata completamente appoggiata dall’associazione che ha organizzato il sit-in, creando condizioni che hanno portato al mantenimento del poligono.
Il governo Musumeci, in seguito a queste audizioni, ha deciso di escludere l’area Drasi dalla perimetrazione della riserva proposta. Questa decisione ha generato preoccupazione tra gli ambientalisti che ritengono che l’azione non affronti il problema principale e miri principalmente a dichiarare la riserva come istituita senza affrontare realmente la questione.
Le controversie tra MareaMico e Legambiente evidenziano la complessità delle sfide ambientali e politiche che circondano le esercitazioni militari a Punta Bianca, e dimostrano la necessità di una soluzione che tenga conto dei vari interessi in gioco, compreso il necessario equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la sicurezza nazionale.