Spesso la parola “calcio” viene semplicemente vista come la semplice partita di calcio. Invece il calcio è molto di più!
Grazie al calcio vi è tanta promozione turistica. Si perché con il calcio si fa conoscere le bellezze del proprio territorio all’intera Sicilia e non solo.
Altro fenomeno di vitale importanza è il lavoro che si svolge sul sociale. Un lavoro utile ed indispensabile ad una società sempre più sgretolata.
Esempio tangibile e di cui ne vogliamo parlare quest’oggi è la Polisportiva Città di Caccamo. Una squadra, una società che nel corso degli anni è riuscita a far parlare di sé in lungo ed in largo e nello stesso tempo è riuscita attraverso il sociale a portare sotto il castello circa 150 tesserati.
Ma quest’anno è stata lasciata sola a se stessa, se non fosse per l’amore e la passione di un gruppo di amici che continuano a remare verso un’unica direzione e continuano a far parlare della Polisportiva e della città di Caccamo.
Colgo l’occasione per invitare le varie amministratori di cercare di salvare lo sport dai paesi. Le amministrazioni hanno il dovere di spendersi a favore delle associazioni e fare in modo che questo patrimonio continui ad essere da apripista per la promozione turistica del proprio territorio.
Abbiamo affrontato questa questione e parlato della Polisportiva Caccamo e della stagione in corso con il Segretario Generale Giannico Trombetta:
Dopo un avvio complicato con il cambio alla guida tecnica iniziano ad arrivare i primi frutti. Credete alla salvezza?
- Certamente ci crediamo dal primo istante, purtroppo la fortuna non è stata dalla nostra parte. Sicuramente avremmo meritato qualche punto in più rispetto a quanto dato in campo.
Qual è stato il problema principale ad inizio stagione: squadra allestita di fretta o le aspettative erano altre?
- La squadra è stata allestita dall’ex mister Guida e dal Ds tenendo conto del budget e contando su uomini che potevano fare bene al nostro progetto, purtroppo qualcuno sicuramente non ha dato quel che speravamo ed infatti è andato via. Avevamo puntato molto sui giovani locali inserendo in rosa alcuni ragazzi provenienti dal vivaio ma molti alle prime difficoltà hanno mollato non capendo della grossa possibilità che avevano per mettersi in mostra.
Nonostante le grandi stagioni che avete regalato alla gente di Caccamo, alla prima stagione no la gente ha abbandonato la squadra. Qual è il tuo appello ai tuoi compaesani?
- Gli sportivi caccamesi erano abituati sempre a vincere, in questo momento di difficoltà si sono allontanati, purtroppo il vero tifoso è colui che sta vicino anche nei momenti bui. Da questo contesto voglio distinguere i gruppi organizzati per cui i motivi dell’allontanamento sono ben altri e soprattutto loro mancano per il loro calore e incitamento spero in un ripensamento per centrare insieme la salvezza.
La polisportiva rappresenta la città di Caccamo e non è solo dei dirigenti.
Il mercato è iniziato, sono previste grandi manovre?
- Cercheremo di rafforzare la squadra tenendo conto del budget a disposizione e soprattutto sperando nell’aiuto dell’amministrazione comunale.
Cosa è riuscito a trasmettere in queste settimane mister Capodicasa?
- Non vorrei entrare nel merito perché purtroppo molte volte sono i tecnici a pagare.
La questione stadio: da anni se ne parla ma ancora tutto tace.
- Spero solo che al più presto inizino i lavori perché è impossibile lavorare e giocare su un campo come il NIcasio Puccio, per dare blasone alla citta di Caccamo e soprattutto mettere a disposizione dei numerosi tesserati una struttura degna di un paese e si una società come la Polisportiva Caccamo.