Le piante grasse rappresentano una categoria molto ampia che oggi conta milioni e milioni di appassionati. Infatti, sono sicuramente in aumento le persone che preferiscono coltivare queste piantine rispetto a specie più tradizionali e diffuse. Le motivazioni di tale scelta non sono esattamente chiare ma potrebbe essere legate al fatto che richiedono meno cure per la loro coltivazione e hanno sicuramente un aspetto più esotico.
La storia delle piante succulente
Il termine piante grasse spesso si utilizza in maniera impropria poiché dal punto di vista botanico sarebbe meglio dire piante succulente. Infatti, questa terminologia più corretta e identifica meglio le piante che hanno caratteristiche simili seppur appartenendo a diverse specie botaniche. Il termine “grasse” deriva dal latino crassus che significa carnoso.
Sempre dal punto di vista botanico, tutte le piante succulente sono piuttosto recenti poiché arrivano da zone del mondo dove la botanica si è sviluppata solo in un secondo momento rispetto invece all’Europa. Ancora oggi vengono classificate e scoperte nuove piante che possono rientrare nella classificazione delle grasse e succulente.
Di solito, tutte queste piante sono tipiche delle fasce più temperate della terra dove è presenta scarsità di precipitazioni. A causa dell’escursione termica notturna, si crea un’elevata umidità, altra caratteristica fondamentale per la crescita di questi vegetali.
Consigli utili per la coltivazione
In genere, le piante grasse vengono coltivate in appartamento dove la temperatura è più stabile, cioè meno soggetta alle variazioni stagionali. Infatti, queste piante vivono bene con le temperature superiori ai 18° C costanti per tutto l’anno. A differenza di altri vegetali, le piante succulente addirittura devono avere un’esposizione diretta ai raggi del sole.
Tuttavia, chi abita in una zona dove le temperature sono più miti, può pensare di coltivare una pianta grassa in terrapiena, ricordando però di utilizzare del tessuto agricolo quando le temperature si abbassano sotto ai 10° C. Sarebbe buona norma tenere le piante succulente in vaso anche all’aperto e ritirarle in una casetta da giardino confortevole per trascorrere l’inverno al riparo dalle gelate che sono mortali. Infatti, con le temperature troppo basse, le riserve di acqua contenute nel fusto gelano facendo diventare la pianta gialla. Chi nota questo problema, dovrebbe quindi riparare meglio la sua piantina.
Un altro utile consiglio per la coltivazione delle piante succulente riguarda sicuramente la marcatura. A differenza di altri vegetali più tradizionali, le piante succulente sono abituate a vivere nella siccità. Perciò è meglio dimenticarsi di dare da bere piuttosto che esagerare perché causa marciume. L’annaffiatura andrebbe fatta solo quando il terriccio è completamente asciutto, cioè circa 10-15 giorni se non addirittura di più.
Inoltre, bisogna garantire un perfetto drenaggio grazie a un terriccio ricco di torba, sabbia, lapillo vulcanico, pomice. Molte persone fanno morire anche le piante grasse e succulente perché resta ristagno di acqua all’interno del sottovaso. Bisognerebbe invece sempre svuotarlo perché ciò causa marciume dell’impianto radicale. Infine, in particolare le piante tropicali, hanno bisogno di maggiore umidità che può essere data grazie vaporizzazioni da fare con uno spruzzino, riempito preferibilmente con acqua prima di calcare addirittura piovana.