Doveva essere un parcheggio pubblico a cinque piani nel centro della città di Agrigento ma è diventato rifugio dei migranti che arrivano ad Agrigento e si affollano al terminal della stazione dei bus di piazzale Fratelli Rosselli accanto a ciò che resta di quel progetto, mai finito per varie traversie burocratiche, risalente a dieci anni fa: uno scheletro di cemento annerito con i pilastri in cima circondati da assi di legno marcite col tempo. Nel luglio scorso, il Tribunale di Agrigento ha condannato il Comune a risarcire un milione e mezzo di euro alle imprese coinvolte nel progetto che avevano chiesto, e hanno ottenuto, la risoluzione del contratto imputanto all’ente pubbliche gli ostacoli che hanno bloccato la costruzione. Giuseppe Di Rosa, ex vicepresidente del consiglio comunale e ora responsabile regionale ‘Trasparenza enti locali’ del Codacons, spiega all’AGI che “gli ultimi interventi pubblici risalgono al 2014 quando ci fu, su mio impulso, lo sgombero delle baracche dove vivevano stabilmente rom e immigrati. Da allora e’ diventato l’hotel dei migranti nell’indifferenza generale. E’ ora che il Comune riconsegni alla città questa opera in un punto cosi’ strategico”. Più volte le forze dell’ordine sono intervenute per sgomberare l’edificio da accampamenti di senza fissa dimora.