I giudici del Tribunale del Riesame di Palermo hanno rigettato la richiesta dell’avvocato Salvatore Pennica, di annullamento dell’arresto di Giuseppe Barba, 66 anni, accusato di avere ucciso con tre colpi di pistola l’ex genero, imprenditore favarese Salvatore Lupo, il giorno di ferragosto, all’interno di un bar. Barba resta in carcere. Confermata l’ordinanza del Gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, che aveva convalidato il fermo di indiziato di delitto, e firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Secondo i carabinieri della Tenenza di Favara e della Compagnia di Agrigento, coordinati dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dai pubblici ministeri Paola Vetro e Chiara Bisso, titolari del fascicolo, è stato il 66enne ad entrare in azione nel pomeriggio del 15 agosto scorso, così come risulta dalle immagini delle telecamere di alcuni impianti di videosorveglianza attivi in via IV Novembre, che hanno immortalato la sua Fiat Panda a pochi passi dal bar, dove è stato commesso l’omicidio.
Proprio su quell’auto, grazie all’esame dello Stub, sono state trovate tracce di polvere da sparo. Giuseppe Barba avrebbe ucciso l’ex genero per motivi economici, e per i dissidi scaturiti tra Lupo e la moglie in seguito alla separazione.