Antonio De Pace, l’infermiere calabrese accusato di aver ucciso la fidanzata di Favara Lorena Quaranta, il 31 marzo 2020, al momento del fatto era capace di intendere e di volere. A questa conclusione è giunto il professore Stefano Ferracuti, a cui i giudici della Corte d’Assise di Messina, avevano affidato di eseguire una perizia psichiatrica. La relazione è stata depositata questa settimana. De Pace aveva confessato il tragico gesto al culmine di una lite scoppiata nell’appartamento, di Furci Siculo, dove la coppia viveva da mesi. Il professionista ha evidenziato l’assenza di “disturbi psichiatrici”, all’epoca del tragico fatto. Sarebbe stato vittima di una “importante condizione ansiosa”.
A richiedere la perizia era stato il pubblico ministero Roberto Conte, a seguito di perizia di parte depositata dalla difesa dell’imputato, rappresentata dai legali Bruno Ganino e Salvatore Silvestro. Il difensore di parte civile, l’avvocato Giuseppe Barba, ha nominato come proprio consulente il dottor Domenico Micale, mentre la difesa di De Pace si è affidata a Giusy Fanara. Da ricordare che in precedenza era stato sentito il medico di famiglia di De Pace, il quale, aveva dichiarato di non aver mai avuto in cura il ragazzo.
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