Proseguiranno oggi, come disposto dal procuratore capo di Agrigento Giovanni Di Leo e dal sostituto Gaspare Bentivegna, gli accertamenti irripetibili nell’ambito dell’inchiesta sulla sparatoria avvenuta lo scorso 27 febbraio nello piazzale della concessionaria “Auto per Passione” al Villaggio Mosè in cui ha perso la vita Roberto Di Falco, trentasettenne di Palma di Montechiaro.
Nella giornata di venerdì, nel laboratorio genetica forense di Palermo, sono stati svolti esami di natura biologica su 12 tamponi utilizzati per le campionature di presunte sostanze ematiche sequestrati sulla scena del delitto. In questo caso, si tratta di esami di genetica forense e di residui dello sparo. Alle operazioni, oltre ai consulenti, stanno prendendo parte gli avvocati della difesa (Santo Lucia, Tony Ragusa e Giovanni Castronovo) e della persona offesa (Salvatore Cusumano).
Tre gli indagati: si tratta di Roberto Di Falco, 37 anni, che perderà la vita in seguito alla sparatoria; Angelo Di Falco, 39 anni, fratello della vittima; Domenico Avanzato, 36 anni, e Calogero Zarbo, 40 anni. La procura contesta a tutti una particolare fattispecie di omicidio, quella per errore.