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Home » Buone Notizie (gusto e bontà) » Non solo autoctono: così Tonnino ridisegna la mappa del vino siciliano

Non solo autoctono: così Tonnino ridisegna la mappa del vino siciliano

30 Giugno 2025
in Buone Notizie (gusto e bontà)
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Tra le colline di Alcamo il vino racconta la nuova Sicilia: viaggio tra le DOC con Tonnino Vini

Tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo, i filari si rincorrono tra cielo e terra, disegnando un paesaggio che parla il linguaggio antico del vino e quello moderno della sperimentazione consapevole. Qui si è svolto un incoming promosso dal Consorzio Prosicily – Food & Wine Promotion, che ha coinvolto giornalisti e professionisti del settorein un’esperienza immersiva tra le denominazioni Sicilia DOC e Alcamo DOC.

Degustazioni in cantina, visite in vigna, confronto diretto con i produttori: l’obiettivo era raccontare l’evoluzione del vino siciliano, che oggi più che mai punta su qualità, biodiversità e identità. A rappresentare al meglio questo spirito è stata Tonnino Vini, storica cantina a conduzione familiare, guidata da Antonio e Francesca, che ha saputo coniugare tradizione e visione.

“Ascoltiamo la natura, nutriamo la diversità” è il mantra che accompagna il lavoro quotidiano della famiglia Tonnino, viticoltori da generazioni. “Siciliano non è solo chi nasce in Sicilia, ma anche chi vi cresce e lo rende proprio”, dice Antonio Tonnino, e lo dice pensando ai vitigni internazionali, che qui, nella zona dell’Alcamo DOC, trovano una seconda casa.

È il caso del Pinot Grigio, tra i vitigni più coltivati al mondo, che sulle colline di Poggioreale assume una veste nuova, autenticamente siciliana. Tonnino lo propone in tre declinazioni: il metodo ancestrale, il Costa di Mezzo e il più ricercato Ramato, con macerazione a bassa temperatura e contatto prolungato con le bucce. Una scommessa vincente, figlia di una visione aperta alla sperimentazione e all’accoglienza della diversità varietale.

In controtendenza rispetto alla generale riscoperta dell’autoctono, Tonnino guarda avanti: oltre al Pinot Grigio, si lavora sullo Chenin Blanc e, di recente, è tornato alla ribalta con il Ceuso Rosso, blend leggendario firmato Giacomo Tachis che unisce Nero d’Avola, Merlot e Cabernet Sauvignon. Un progetto che omaggia il passato e scommette sul futuro.

Il viaggio tra le vigne siciliane si chiude con una consapevolezza: qui il vino non è solo prodotto, ma messaggio culturale, atto politico, segno di appartenenza. E grazie a realtà come Tonnino, la Sicilia del vino ha ancora tanto da raccontare.

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