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Home » Teatro » “Muzzicuna” al Circolo della Stampa: quando il dialetto diventa arte

“Muzzicuna” al Circolo della Stampa: quando il dialetto diventa arte

Elio Di Bella Di Elio Di Bella
7 Maggio 2025
in Teatro
muzzicuna

muzzicuna

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Il Circolo della Stampa di Palermo apre le sue porte alla parola poetica di Aristotele Cuffaro, che venerdì 9 maggio alle 18.30, nella sala “Orlando Scarlata” di Assostampa Sicilia, presenterà la sua ultima raccolta “Muzzicuna”, edita da Medinova. Un evento che celebra la poesia in dialetto siciliano come forma viva di cultura e memoria, capace di toccare corde intime e universali allo stesso tempo.

Con lui, a sfogliare emozioni e versi, ci saranno il professore Tommaso Romano, che ha curato la prefazione al volume, e l’editore Antonio Liotta, sostenitore convinto, con la sua casa editrice Medinova, di questa operazione culturale. Le poesie di Cuffaro sono brevi, affilate, come piccoli morsi — proprio come suggerisce il titolo — che arrivano al cuore, senza retorica, con una sincerità disarmante. Il volume si avvale anche dell’introduzione dell’attore Gianfranco Jannuzzo, che ha voluto rendere omaggio all’autore e al valore profondo delle sue parole.

Una caratteristica distintiva di questa raccolta è la doppia versione di ogni componimento: da un lato la forza autentica e profonda del dialetto siciliano, dall’altro l’accessibilità dell’italiano. Una scelta che non è un compromesso, ma un ponte. Così Cuffaro riesce a conservare l’anima originaria del testo senza rinunciare alla possibilità di essere compreso da tutti. Il dialetto diventa, in questo modo, non solo un codice linguistico, ma un veicolo di emozioni, una forma di resistenza culturale e di bellezza.

Aristotele Cuffaro, originario di Agrigento e residente a Grotte, è fondatore del Premio Nino Martoglio, attore e commediografo, e anima creativa della compagnia teatrale che porta lo stesso nome. Con la sua arte ha raccontato la Sicilia, non solo attraverso le parole, ma anche con la scena e con l’ironia graffiante di produzioni come il telegiornale satirico “U Tiggí”. Nei suoi versi si sente il vissuto, si leggono i silenzi, si avverte la terra, il mare, l’attesa.

La serata si concluderà con un brindisi offerto in collaborazione con l’associazione “Le donne del vino Sicilia”, un momento di condivisione che suggella la poesia con i sapori del territorio.

In un mondo che corre veloce, Cuffaro invita a rallentare, ad ascoltare, a ricordare. La poesia in dialetto siciliano non è solo tradizione, è contemporaneità che parla con il cuore. “Muzzicuna” è un’opera che scava, accarezza, ferisce e cura. Un atto d’amore verso la lingua madre e verso chi, ancora oggi, crede nella parola come ponte tra anime.

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Tags: Aristotele Cuffaroteatro
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