Troppo baccano a causa della movida? Il Comune deve risarcire i residenti. Gli abitanti dei quartieri della movida selvaggia possono chiedere i danni ai comuni, nel caso questi ultimi non garantiscano il rispetto delle norme di quiete pubblica. Lo ha stabilito la cassazione a proposito della causa che dieci anni fa una coppia di Brescia, residente in centro, in zona di particolare vita notturna, fece all’allora amministrazione comunale chiedendo un risarcimento danni. La causa, che fu promossa dal fratello dell’allora sindaco Paroli, fu vinta in primo grado e poi ribaltata in appello. Adesso la pronuncia della Suprema Corte che farà giurisprudenza. Una sentenza che potrebbe essere utilizzata da altri cittadini di tutta Italia, contro le amministrazioni locali, perché stanchi del caos notturno. Il sindaco di Agrigento , Francesco Miccichè, non commenta la sentenza ma fa un preciso appello: “Noi abbiamo i mezzi ma bisogna rispettare le regole, sia i gestori dei locali che i cittadini. Vogliamo garantire il lavoro, per il quale abbiamo rispetto, ma anche la quiete dei cittadini”. Nei giorni scorsi, il primo cittadino ha firmato una nuova ordinanza sulla movida valida fino al prossimo 26 giugno per tutta la città ma con alcune diverse applicazioni tra il centro storico e i quartieri periferici. In centro città i locali dovranno chiudere alle ore 2 tutti i giorni, con obbligo per i titolari di riduzione delle emissioni sonore all’esterno dalle ore 24, consentendo all’interno, esclusivamente filo diffusione musicale che non disturbi il riposo notturno, nel rispetto della disciplina vigente in materia. A San Leone e zone balneari, Villaggio Mose’, frazioni e quartieri periferici, la chiusura è prevista per le 2 dal lunedì al giovedì e domenica con obbligo per i titolari dei locali di riduzione delle emissioni sonore all’esterno dall’una consentendo all’interno, esclusivamente filo diffusione musicale che non disturbi il riposo notturno, nel rispetto della disciplina vigente in materia. Il venerdì, il sabato, e prefestivi si potrà chiudere alle 3, con obbligo per i titolari dei locali di riduzione delle emissioni sonore all’esterno dall’ una, consentendo all’interno, esclusivamente filo diffusione musicale che non disturbi il riposo notturno, nel rispetto della disciplina vigente in materia. In entrambi i casi è prevista la tolleranza di 30 minuti. Una cosa è certa, non si può più scherzare e la giunta Miccichè su San Leone vuole avere le idee chiare. L’assessore comunale , Carmelo Cantone, ha convocato i gestori delle attività commerciali a palazzo di città e i consiglieri comunali per discutere proprio su San Leone. “In settimana dovremmo anche incontrare il demanio- ci dice Cantone- per alcune concessioni che chiediamo per modificare la zona. C’è tanto in cantiere ma non dipende solo da noi”. Nel pomeriggio di oggi, 6 giugno, è previsto un incontro a palazzo di governo con il neo prefetto, Filippo Romano.
Con l’arrivo della stagione estiva torna, dunque, ad Agrigento di estrema attualità l’argomento movida ed in particolare la musica ad alto volume fino a tarda notte nei locali. Da una parte ci sono i gestori dei locali della zona balneare che attendono proprio i mesi estivi per lavorare, dall’altra i residenti e i titolari di b&b che lamentano di non riuscire a dormire.
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