La quindicenne ha confermato gli atti sessuali, anche se in maniera confusa, e avrebbe negato l’accoltellamento della madre, sostenendo di essersi colpita da sola dopo una discussione a causa del cane. Questo l’esito dell’incidente probatorio sulla studentessa minorenne, affetta di “disabilità intellettiva di grado medio”, che sarebbe stata costretta a subire molestie sessuali da parte di un 58enne di Agrigento amico di famiglia. L’incidente probatorio, ottenuto dal pubblico ministero Elenia Manno, si è tenuto ieri mattina davanti al gip del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, alla presenza di una psicologa e dei difensori degli indagati, gli avvocati Fabio Inglima Modica e Vincenzo Vitello.
L’udienza è stata rinviata al 19 dicembre per sentire il perito Daniela Pulci che riferirà sulla consulenza. La vicenda risale a qualche giorno prima del Natale dell’anno scorso. La ragazzina, secondo la ricostruzione dei fatti, sarebbe stata suo solito frequentare la casa del 58enne. E in più occasioni avrebbe subito esplicite avances sessuali anche in cambio di piccole somme in denaro. L’uomo, inoltre, in un paio di circostanze si sarebbe masturbato davanti a lei e, in un altre, le avrebbe toccato le parti intime e palpeggiato il seno. Le indagini della polizia di Stato sono state avviate dopo la denuncia della madre.
In un episodio a causa del cane che aveva fatto la pipì sul pavimento, la donna si è arrabbiata e afferrando un coltello da cucina l’avrebbe rivolto in direzione dell’animale. La quindicenne si è messa di mezzo e sarebbe stata colpita con un fendente sul braccio. Sono state “cristallizzare” quindi le accuse a carico del cinquantottenne indagato di violenza sessuale e tentata violenza sessuale ai danni di minorenne. La madre è accusata dell’ipotesi di reato di lesioni.
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