Quattro arresti a Licata, uno per spaccio di stupefacenti e tre (parenti del pusher) per violenza, e lesioni a pubblico ufficiale. I particolari sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa al Comando provinciale carabinieri di Agrigento. Presenti il capitano Augusto Petrocchi, e il tenente Carmelo Caccetta. L’operazione nell’ambito di un predisposto servizio finalizzato alla repressione dei reati in materia di stupefacenti. I militari hanno proceduto all’arresto di un 19enne, residente del posto, sorpreso con circa 60 grammi di marijuana, detenuta presso la propria abitazione. Il giovane si trovava in compagnia di altri due licatesi, entrambi minorenni.
Nel corso della perquisizione domiciliare il giovane ha tentato di disfarsi di 3 involucri in cellophane, contenete la marijuana già essiccata lanciandoli dalla finestra. La sostanza è stata recuperata e sequestrata, grazie al dispositivo di sicurezza predisposto nei pressi dell’obiettivo. I giovani sono stati, quindi accompagnati in Caserma per gli accertamenti del caso. Nel frattempo sono sopraggiunti i familiari del 19enne, il padre, il fratello e la cognata, fatti accomodare all’interno del Comando di Licata. All’improvviso, senza alcuna remora, i congiunti del giovane hanno iniziato ad aggredire violentemente i militari, colpendoli con calci pugni e testate al volto.
Grazie anche all’intervento degli altri colleghi presenti i tre aggressori sono stati fermati e arrestati per violenza, resistenza e lesioni a Pubblico ufficiale. Su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento i 4 soggetti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. La posizione dei due minorenni è al vaglio della competente Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo, dove sono stati segnalati. Due i carabinieri rimasti feriti, traumi ed escoriazioni al volto ed al corpo, giudicati guaribili con prognosi tra i 5 ed i 10 giorni.