Cinque salme dei migranti che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere Lampedusa sono arrivate al molo di Porto Empedocle. C’è anche la bara bianca del neonato di 20 giorni, originario della Costa d’Avorio, trovato morto, lo scorso 10 novembre, sul barchino soccorso dalla Capitaneria di porto. Il piccolo viaggiava con la mamma: una 19enne che voleva far curare in Italia i disturbi respiratori che aveva il bimbo. Il papà del neonato era rimasto in Tunisia. Le 5 bare, dopo lo sbarco sul molo di Porto Empedocle e un breve momento di preghiera, sono state trasferite nei cimiteri di Castrofilippo e Grotte. Il sindaco di Castrofilippo, Franco Badalamenti, non appena interpellato dalla Prefettura di Agrigento, ha dato la propria disponibilità e quella dell’amministrazione ad accogliere i feretri per essere tumulati nel piccolo comune della provincia agrigentina. “Non si può rimanere certo indifferenti- ha detto Franco Badalamenti- davanti alla tragedia che si sta consumando giorno dopo giorno nelle acque del Mediterraneo. Migliaia di morti- ha aggiunto- che hanno lasciato la loro terra con un sogno: trovare e vivere una vita migliore. Così invece non è stato. Per questi motivi conclude Badalamenti- non potevamo certo rimanere indifferenti all’appello che ci è stato rivolto da sua Eccellenza il Prefetto Maria Rita Cocciufa , per dare una degna sepoltura a queste nuove vittime di una tragedia che tutti noi auspichiamo possa avere al più presto fine”.