“Penso a soluzioni che abbiano una proiezione non dico strutturale ma di gestione ordinata dei flussi. Ma anche soluzioni che di fatto spostino altrove il problema. Ho grande riguardo per il ruolo che sta esercitando, ed ha sempre esercitato, Lampedusa. Dobbiamo cercare di fare un piano complessivo affinché sia il più veloce possibile il trasferimento da Lampedusa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in visita oggi a Lampedusa, incontrando il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino. Il ministro Piantedosi, era atterrato, con un elicottero dei vigili del fuoco.
Ad accoglierlo, il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, il questore Emanuele Ricifari e il sindaco Mannino. La prima tappa della visita è stato l’hotspot di contrada Imbriacola, dove ci sono oltre 2600 migranti a fronte di poco meno di 400 posti disponibili.. Oltre al capo del Viminale, all’aeroporto di Lampedusa sono giunti i prefetti Maria Teresa Sempreviva e Paolo Canaparo, Valerio Valenti, capo dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione nonché commissario delegato per lo stato d’emergenza migranti.
“Noi dobbiamo lavorare affinché Lampedusa diventi l’ingranaggio di un meccanismo più ampio che funziona. E nello stesso tempo – ha aggiunto il capo del Viminale – aiutare la gente che è all’addiaccio o in mezzo ai liquami”. Al riguardo il sindaco Mannino, ha rilevato che ci sono “dei problemi per fare la buca di 4 metri per allargare la stazione di sollevamento dell’hotspot perché ci sono i vincoli. Sono mesi che lottiamo con vincoli ambientali e naturalistici. Visto che c’è lo stato d’emergenza immigranti proviamo ad andare in deroga e a fare le cose che sono fondamentali”.