Il Gup del Tribunale di Palermo, Paolo Magro, ha disposto il rinvio a giudizio di nove dei trenta iniziali imputati, coinvolti nell’inchiesta antimafia “Xydi”. L’operazione del Ros, che il 2 febbraio dell’anno scorso, ha colpito il mandamento di Canicattì che sarebbe stato gestito dall’imprenditore mafioso Giancarlo Buggea e dalla compagna e avvocato Angela Porcello, poi cancellata dall’Ordine. La donna avrebbe veicolato i messaggi del boss Giuseppe Falsone, ristretto al 41 bis, agli altri componenti della cosca, messo a disposizione il suo studio privato per riunioni di mafia, e fatto da cassiera del mandamento. L’ormai ex avvocato Porcello, nelle scorse settimane, ha rinnovato la volontà di collaborare con la giustizia. Il suo nuovo difensore, l’avvocato Giuseppe Scozzari, ha chiesto il giudizio abbreviato. Tra gli altri imputati anche due poliziotti, all’epoca in servizio al Commissariato di Canicattì, e un appuntato della polizia Penitenziaria.
Per i 9 imputati rinviati a giudizio la prima udienza è stata fissata il 23 marzo davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Wilma Angela Mazzara. Si tratta di: Giuseppe Falsone, boss ergastolano di Campobello di Licata, e capo provinciale di Cosa Nostra agrigentina fino al 2010, quando fu catturato dopo quasi dodici anni di latitanza in Francia; Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì; Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì; Santo Gioacchino Rinallo, 61 anni di Canicattì; Antonio Gallea, 64 anni di Canicattì; Filippo Pitruzzella, 60 anni, ispettore della polizia in pensione; Stefano Saccomando, 44 anni di Palma di Montechiaro; Calogero Lo Giudice, 47 anni di Canicattì; Calogero Valenti, 57 anni, residente a Canicattì.
In 19, invece, hanno scelto il rito abbreviato. Per loro l’udienza continua il prossimo 17 marzo con la requisitoria dei pubblici ministeri della Dda di Palermo. Si tratta di Giancarlo Buggea, imprenditore canicattinese, figura centrale dell’inchiesta ed ex compagno dell’avvocato Porcello; la stessa Angela Porcello, 51 anni, di Naro; Luigi Boncori, 69 anni, di Ravanusa; Luigi Carmina, 55 anni, di Caltanissetta; Simone Castello, 71 di Villafrati; Emanuele Cigna, 21 anni, di Canicattì; Giuseppe D’Andrea, 50 anni, assistente capo di polizia, di Agrigento; Calogero Di Caro, 74 anni, boss e uomo d’onore di Canicattì; Vincenzo Di Caro, 40 anni di Canicattì; Gianfranco Gaetani, 53 anni, di Naro; Giuseppe Grassadonio, 50 anni di Agrigento; Annalisa Lentini 41 anni di Agrigento; Gaetano Lombardo, 64 anni e Gregorio Lombardo, 66 anni, entrambi di Favara; Antonino Oliveri, 36 anni, di Canicattì; Calogero Paceco, 56 anni, di Naro; Giuseppe Pirrera, 62 anni, di Favara e Giuseppe Sicilia, 42 anni, di Favara.
La posizione di Matteo Messina Denaro è stata stralciata in quanto latitante. Separata, per un problema di salute dell’imputato, pure la posizione di Giuseppe Giuliana, 56 anni, nato in Francia ma residente a Delia.
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