I giudici del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, hanno annullato il provvedimento che disponeva la misura cautelare a carico di 4 imprenditori agrigentini coinvolti nell’inchiesta “Waterfront” della Dda di Reggio Calabria.
Si tratta di Francesco Migliore, 59 anni e Filippo Migliore, 50 anni, entrambi di Cammarata, e di Alessio La Corte, 36 anni e Vito La Greca, 39 anni, di Santo Stefano di Quisquina.
Accolte le istanze avanzate dall’avvocato Eugenio Longo. Secondo il Tribunale della Libertà non sarebbero emersi indizi di colpevolezza, né collegamenti con ambienti della ‘Ndrangheta. L’arresto era scattato lo scorso 28 maggio. Ben 63 i provvedimenti cautelari, fra i quali quelli a carico dei 4 agrigentini.
L’inchiesta della Guardia di finanza aveva fatto emergere una presunta associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aggravate dall’agevolazione mafiosa, abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.