LICATA. Alla vigilia di quello che sarebbe stato il 91esimo compleanno di Rosa Balistreri, nata a Licata nel giorno di primavera 21 marzo 1927, la Regione Sicilia ha voluto fare “un regalo” alla cantante popolare che con la sua voce straziante ha raccontato il dolore di un popolo da anni in cerca di riscatto. Ieri, infatti, il commissario straordinario, Maria Grazia Brandara, ha annunciato di aver ricevuto la comunicazione ufficiale relativa all’iscrizione della cantante folk licatese Rosa Balistreri, nel “Registro delle Eredità immateriali della Sicilia -Libro delle pratiche espressive e dei repertori orali”. “Rosa Balistreri – si legge nella motivazione con la quale è stata accolta la richiesta a suo tempo avanzata dallo stesso Commissario Straordinario dell’Ente – ha rappresentato magistralmente le asprezze di una terra difficile elevando le difficoltà di una situazione soggettiva a condizione umana collettiva, tanto che è riuscita a farsi apprezzare ben oltre i confini dell’isola e ricevendo validi riconoscimenti”. “Da vera ammiratrice di Licata, delle sue bellezze, ricchezze, della sua storia, e dei suoi personaggi – dice il commissario straordinario, Maria Grazia Brandara – ho ritenuto doveroso adoperarmi per rendere merito a Rosa Balistreri, artista popolare di fama internazionale e universale, per la sua voce e le sue canzoni che rappresentano un melodico testamento culturale e storico della nostra amata terra. Un riconoscimento, quello conferito a Rosa Balistreri, che dà lustro non solo alla stessa, ma a tutta quanta la comunità licatese, che vede accrescere sempre più il ricco patrimonio culturale che da secoli ne caratterizza la storia”.
Il Registro delle Eredità Immateriali non è altro che il catalogo delle espressioni della cultura immateriale della Sicilia, che la Regione ha inserito in un apposito elenco, per sottolineare l’importanza che esse hanno per la cultura e tradizione siciliana. Le eredità immateriali rappresentano antiche tradizioni, ma anche soggetti viventi, che spesso non hanno sempre una codificazione “scritta” ma sono tramandate anche oralmente nel corso delle generazioni. Istituito il 26 luglio 2005 dall’assessorato beni culturali della Regione, secondo la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, approvata dall’Unesco il 17 ottobre 2003, il registro inizialmente era composto da quattro Libri, ciascuno dei quali raccoglie una particolare Eredità Immateriale. Tra questi i Saperi: tecniche di produzione, materie prime impiegate, processi produttivi; le Celebrazioni: i riti, le feste, le manifestazioni popolari; le Espressioni: tradizioni orali, mezzi espressivi, incluso il linguaggio, e performance artistiche; i Tesori Umani Viventi: persone, collettività e gruppi individuati come unici detentori di particolari conoscenze e abilità. Nel 2010 è stata istituita un’apposita Commissione Eredità Immateriali della Sicilia. Nel 2014 è stato aggiornato il registro, secondo le ultime direttive Unesco, ed ora è composto dai seguenti sei libri: delle Celebrazioni, delle Feste e delle Pratiche Rituali; dei Mestieri, dei Saperi e delle Tecniche; dei Dialetti, delle Parlate e dei Gerghi; delle Pratiche Espressive e dei Repertori Orali; Tesori Umani Viventi e Spazi simbolici. A oggi l’attività di istruzione e catalogazione ha portato all’iscrizione di 201 elementi di eredità immateriali. A cui si aggiunge anche quella di Rosa Balistreri.
Soddisfatto e molto felice per questo riconoscimento, Luca Torregrossa, il figlio – nipote di Rosa, che con la sua associazione “Sicilia amara” diffonde e difende la cultura della canzone popolare siciliana incanalata nell’opera di Rosa Balistreri. “Credo che Rosa – ha detto Luca Torregrossa – meritasse tutto questo dalla sua città”. Soddisfatta anche Berta Ceglie, l’attrice che ha raccolto l’eredità culturale di Rosa e che assieme a Luca Torregrossa hanno portato avanti negli anni numerose iniziative in memoria della cantante licatese, morta il 20 settembre del 1990 a Firenze e sepolta nel cimitero fiorentino di Trespiano.