Oltre alla vicenda per l’acquisto di una porzione di 3800 metri quadrati di terreno a ridosso del suo albergo, ma dentro il giardino di Villa Genuardi, a carico di Vincenzo Sinatra potrebbero esserci altre vicende, della “stessa specie” di quelle già contestate. A scriverlo, nella propria richiesta di applicazione delle misure cautelari a carico dell’albergatore è il Gip Francesco Provenzano, il quale, come si legge su La Sicilia (in edicola ieri) indica un “altro caso plastico in cui Sinatra interviene con la sua ragnatela di inquinanti amicizie, che è decisamente devastante e sommariamente indicativa dell’indagato a gestire il territorio”.
In particolare – dice il magistrato – vi sarebbero “costanti e gravi pressioni esercitate presso funzionari della Regione, al fine di ottenere l’erogazione di una seconda rata del finanziamento, destinato al settore turistico-alberghiero da parte della Crias”, ente Regionale che garantisce il credito alle imprese artigiane.
Sinatra, con la sua “Tas”, secondo quanto riporta il quotidiano di Catania, ha partecipato infatti ad un bando per la ristrutturazione sia dell’Hotel della Valle che del “Giardino della Valle”, struttura che fu al centro di furenti polemiche e provvedimenti da parte degli enti pubblici per l’apertura di un parcheggio a pagamento un paio di anni fa. Un investimento da 4 milioni di euro circa, per il quale Sinatra ha ottenuto un’agevolazione del 50% da parte appunto della Crias per conto dell’Assessorato regionale alle Attività produttive. L’azienda aveva già ricevuto un milione e 20mila euro e ne attendeva altrettanti.
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