Il Teatro Pirandello di Agrigento oggi, 5 marzo, ha ospitato un incontro significativo tra la giornalista della Rai Monica Maggioni e gli studenti del Liceo Scientifico Leonardo, incentrato sul suo libro Spettri. L’evento è stato organizzato dalla dirigente scolastica del liceo agrigentino. Patrizia Pilato e da Alessandro Accurso Tagano, della libreria “Il Mercante di libri”. Hanno coordinato le attività le docenti Alessandra Grassi e Angela Sapio
Una mattina nel teatro agrigentino che ha senz’altro offerto un’opportunità di riflessione su tematiche complesse come il fanatismo religioso, il ruolo delle donne nei processi di radicalizzazione e la repressione dei diritti umani in contesti di guerra e dittature.
Monica Maggioni, inviata all’estero, in molte zone di guerra (direttrice di Rai News 24, poi presidente della Rai e direttrice del TG1) nel suo intervento dinanzi ai numerosi studenti presenti in teatro ha posto l’accento su storie emblematiche, che ha conosciuto direttamente, per illustrare e analizzare il fenomeno della radicalizzazione femminile. Ha inoltre parlato della repressione in Iran, soffermandosi sulla situazione delle donne detenute nel carcere di Evin e sul ruolo del velo come simbolo di potere più che di religione. Un focus particolare è stato dedicato alla figura di Ahmed Yassin e al suo impatto sulla radicalizzazione della resistenza palestinese, evidenziando le contraddizioni interne ai movimenti estremisti. Ha poi ribadito il valore del giornalismo d’inchiesta come strumento per comprendere la complessità del mondo e ha esortato i giovani a informarsi in modo approfondito, evitando narrazioni semplicistiche.
La giornalista ha affrontato anche il ruolo dei social media nel raccontare i conflitti, sottolineando il rischio di semplificazioni e distorsioni della realtà. Ha poi analizzato il caso di Anders Breivik autore del massacro di Utøya nel 2011, come esempio di come il rancore sociale possa trasformarsi in violenza estrema.
Durante l’incontro, la presidenza del Liceo Scientifico Leonardo ha espresso soddisfazione per il coinvolgimento attivo degli studenti, sottolineando l’importanza di eventi di questo tipo per sviluppare il senso critico e la consapevolezza su temi globali.
Prima dell’incontro con la giornalista, molto apprezzati l’esibizione della studentessa Miriam (con la sua insegnante di danza Denise ) su tessuto aereo sospeso e la proiezione di video realizzati dagli studenti sui temi dell’incontro. Due filmati ben curati che hanno illustrato le riflessioni dei ragazzi e come si sono preparati a questo appuntamento con l’autrice di “Spettri”.
Gli studenti hanno animato il dibattito con domande pertinenti, toccando argomenti come la neutralità religiosa nelle scuole, le strategie per contrastare la violenza e il ruolo dell’informazione nella costruzione della memoria collettiva.
Maggioni ha risposto con chiarezza, sottolineando la necessità di comprendere le radici delle ingiustizie senza giustificarle e di mantenere alta l’attenzione sui conflitti anche quando i riflettori mediatici si spostano altrove.
L’incontro si è concluso con un messaggio chiaro: per comprendere il presente e costruire un futuro più giusto, è necessario approfondire, analizzare e non smettere mai di porsi domande.
Ai Microfoni di Agrigentooggi la preside Patrizia Pilato ha sottolineato: “l’intervento di oggi di Monica Maggioni rientra nella cornice del nostro 8 marzo. Abbiamo voluto invitare innanzitutto una protagonista del giornalismo che rappresenta sicuramente un modello di donna che si è affermata nel proprio ambito professionale, ma anche attraverso il suo carattere e il suo coraggio.
Sappiamo bene che i ragazzi non sempre riescono ad avvicinarsi e ad approfondire i temi trattati nel libro di Monica Maggioni.
Pertanto abbiamo offerto a tutti loro l’occasione di riflettere sul libro Spettri, che a prima impressione appariva un po’ ostico, ma poi ha stimolato i ragazzi nella lettura e nella riflessione”.
Monica Maggioni durante la nostra intervista ha detto che suo il suo libro “racconta come nella storia quando ci lasciamo alle spalle le cose, non le vogliamo affrontare, prima o poi sono loro che tornano indietro e ci presentano il conto.
È successo il 7 ottobre con la questione palestinese, succede in moltissime altre occasioni. Nel libro parlo del terrorismo di cui ci dimentichiamo per lunghi periodi, ma poi dobbiamo rifarci i conti. La storia vale la pena di capirla, di studiarla, di attraversarla per essere più in grado di affrontare il presente.
Il mondo che cambiando rapidamente, molto più di quanto siamo disposto ad ammettere. E’ un momento in cui l’Europa deve capire da che parte, che ruolo vuole giocare nella scena globale.
I ragazzi sanno che viviamo in un mondo molto difficile da capire, ma studiando di più, conosciamo i contesti, le cose diventano più chiare e che quindi è meno possibile diventare preda delle notizie false, delle fake news, di chi ci vuole raccontare una realtà parallela, Questo più che mai è il momento in cui studiare è fondamentale per vivere da protagonisti la propria vita”



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