Marcello Giavarini, ex presidente dell’Akragas, racconta il suo impegno per la squadra e la sua dedizione alla città attraverso iniziative benefiche e investimenti.
Era il 22 giugno 2015 quando i tifosi dell’Akragas cominciarono a sognare in grande. Marcello Giavarini, nuovo presidente del club, si presentava alla città con un obiettivo ambizioso: portare l’Akragas in Serie B entro tre anni. La squadra, travolta dall’entusiasmo, fu subito ammirata nelle principali piazze della terza serie, specialmente in quelle siciliane. Lo stadio venne abbellito e furono eseguiti i lavori necessari per affrontare la Lega Pro. Tuttavia, ad Agrigento, niente è facile. Spesso, fare qualcosa significa sottoporsi a critiche e alla gogna mediatica.
Giavarini, come molti altri prima e dopo di lui, ha commesso errori, soprattutto nelle strategie di comunicazione. Molte delle sue dichiarazioni intempestive nei momenti cruciali della stagione provocarono le ire di alcuni tifosi. Oggi, l’Akragas milita in Serie D dopo altri anni di dilettantismo. Le speranze per un futuro migliore ci sono sempre, ma molti rimpiangono l’era Giavarini e sperano in un suo ritorno.
Giavarini è rimasto molto legato ad Agrigento e ogni volta che può, aiuta chi ha bisogno, con interventi economici significativi. Adnkronos gli ha dedicato un bellissimo articolo che ne esalta la filantropia: “Marcello Giavarini è un imprenditore che fa della filantropia un modello di vita. Sono nato – spiega – come concertista e poi come impresario artistico, organizzando diversi eventi. Tra questi, un concerto di Albano e Romina nella mia Sicilia. Poi, ho deciso di trasferirmi in Bulgaria, dove ho aperto un’azienda di prodotti detergenti. Nel 1992, a Sofia, è nato il mio primo brand, Piovra, in onore della fiction interpretata da Michele Placido. Il successo è stato rapido e, dal 2000 al 2009, ho rilevato una raffineria petrolchimica dallo stato bulgaro. L’attività è cresciuta e nel 2008 è stata quotata in Borsa, con uffici aperti anche in Russia.”
Gli anni successivi alla caduta del Muro di Berlino furono anni di anarchia totale: “Anni – afferma Giavarini – che mi hanno spinto, dopo oltre venticinque anni a Sofia, a tornare in Italia, dove mi sono dedicato agli investimenti finanziari in Borsa. Con mio figlio ho dato vita a Egogreen, che fornisce luce e gas agli utenti e promuove le Comunità energetiche. Ho rilevato quote e la presidenza del c.d.a. della società ‘Gabbiano di Porto Cervo’ che gestisce il resort ‘Il Bagaglino’. In Bulgaria, presiedo ‘Evroprogress’, che gestisce gli immobili del gruppo.”
Nonostante i suoi impegni lontano da Agrigento e Licata, le sue terre d’origine, Giavarini mantiene un legame profondo con la sua città: “Ogni anno fisso un budget – spiega – per finanziare eventi o realtà che riguardano Agrigento e la sua provincia. Nel 2015, sono stato presidente dell’Akragas appena promossa in Lega Pro. Rischiava di non iscriversi al campionato per mancanza di fondi e così ho fatto la mia parte come presidente onorario. Ho contribuito alla realizzazione delle feste patronali e ho aiutato varie organizzazioni locali. Recentemente, ho sostenuto le spese per permettere agli scout della mia provincia di incontrare il Papa a Roma a maggio.”
Le azioni filantropiche di Giavarini sono completamente gratuite e dettate dal cuore: “Ho sempre voluto separare gli affari dalla beneficenza e questo la gente, la mia gente, l’ha apprezzato.”