
Negli ultimi cinquant’anni la nostra vita è stata stravolta dal forte impatto delle nuove tecnologie che sono entrate prepotentemente nel nostro quotidiano in diversi campi e con una certa rilevanza, nella maggior parte dei casi agevolando il lavoro e fornendo mezzi per divertirsi.
Questa rivoluzione tecnologica riguarda diversi settori, dagli immancabili cellulari che tutti noi utilizziamo svariate volte al giorno, agli smartwatch più moderni e interattivi, un mix perfetto tra il classico orologio e il telefono cellulare. Ma anche computer, tablet e le console di gioco oltre ai vari altri dispositivi digitali. Il costante collegamento via web con tutto il mondo in ogni momento della giornata poi, assicura a tutti la possibilità di lavorare da casa e ottenere risposte quasi istantanee a qualsiasi richiesta.
Molto recente, presentata pochi giorni fa dal Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp, è un’applicazione tecnologica innovativa nel panorama italiano, che consente di riconoscere i famosi agrumi tramite l’utilizzo del proprio smartphone e che sarà fruibile entro la fine del 2019. Sembra impossibile coniugare la qualità di un frutto unico di elevata qualità e tipicità locale come l’arancia rossa di Sicilia Igp con la fredda tecnologia impersonale: eppure questa app è una realtà e funzionerà alla perfezione.
Coltivata nella parte orientale della Sicilia, fra le provincie di Catania, Enna e Siracusa intorno al vulcano Etna, l’arancia rossa di Sicilia gode della natura del terreno stesso su cui viene coltivata e del clima eccezionale della regione. Le tre varietà moro, tarocco e sanguinello si trovano sul mercato nel periodo da metà dicembre fino a metà giugno.
Ma come distinguerne l’originalità e la genuinità e prevenire le frodi alimentari? In questo senso nasce il progetto Rouge (Red Orange Upgrading Green Economy) ideato dal Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGM insieme ad Almaviva, con la consulenza del Consiglio per la ricerca in Agricoltura e del dipartimento di Agraria dell’Università di Catania.
Il progetto Rouge ha sviluppato un’applicazione per dispositivi mobili che consente di tracciare il percorso delle arance che si acquistano tramite la semplice scansione del bollino digitale Igp apposto sulle retine o sulle cassette. Questa app, che funziona tramite la geolocalizzazione del bollino utilizzando la tecnologia Blockchain (fra l’altro tecnologia già utilizzata per tracciare le bottiglie di vino Doc), consentirà di risalire ai dati fondamentali riguardanti i preziosi frutti: campo di produzione, data del raccolto, modalità di distribuzione e di conservazione.
I consumatori al giorno d’oggi sono molto attenti alle caratteristiche del cibo che portano in tavola, in particolar modo della frutta e della verdura, elementi fondamentali nella Dieta Mediterranea tipica della regione Sicilia e patrimonio di tutto il mondo. È quindi fondamentale garantire al consumatore le informazioni più precise sui prodotti che acquista, ma anche ai produttori la possibilità di applicare le migliori strategie di marketing grazie all’immediata geo-localizzazione del mercato, oltre alla garanzia di autenticità del frutto, che consente anche di ottenere un margine superiore proprio grazie alla certificazione.
L’applicazione e la piattaforma di tracciabilità funzioneranno anche per la produzione destinata all’estero, settore in forte crescita anche grazie ad alcuni accordi commerciali firmati con la Cina e alla recente intesa sulle esportazioni con il Giappone.
Il bollino rappresenta una notevole sicurezza in merito all’autenticità del prodotto e di tutte le informazioni fornite, in quanto non si può contraffare e si basa sulla certificazione fornita dal sistema Blockchain che mette le informazioni sul prodotto al riparo da qualsiasi imitazione.
Se questa tipologia di servizio avrà successo, e certamente sarà così, si potrà poi applicare su diversi prodotti alimentari per la piena consapevolezza e garanzia del consumatore finale che sarà sicuro, grazie alle più moderne tecnologie, di conoscere i dettagli dei frutti della natura che sceglierà di portare in tavola.
FOTO Silentcynic – Wikimedia