Leggo delle sorpresa di tante persone e amici sulle pagine social dell’ennesima posizione disgraziata guadagnata nella classifica 2019 stilata dal “Sole 24 Ore” sulla Qualità della vita delle città italiane .
Ovviamente tutte le colpe sono dell’Amministrazione comunale…
Non voglio fare una difesa d’ufficio del Sindaco Lillo Firetto e della sua Giunta, più volte da me criticata per una scarsa comunicazione con i cittadini e condivisione delle scelte con la popolazione e i settori produttivi, però è necessario verificare alcuni dati.
La classifica viene stilata dal Sole24Ore su 7 macro indici (settori) con la verifica di 90 parametri forniti da fonti ufficiali.
L’indice che a me sta più a cuore analizzare è quello del “Ecosistema Urbano” (ambiente) – poi magari si può discutere di quello del “Tempo Libero…
Quindi, procediamo con una sintetica visione dei parametri del 2015 a confronto con quelli del 2019: il primo dato che salta all’occhio è la posizione nell’indicatore generale, passiamo dal 103º al 51º posto (rispettivamente 2015 e 2019).
Andiamo nel dettaglio tra i parametri: come si legge nelle tabelle mostrate, nel Parametro “Verde urbano” passiamo dal posto 69º al 10º, per la voce “Alberi”, la cui manutenzione tante polemiche ha alimentato, passiamo dal 49º al 2º posto.
Andiamo a dare uno sguardo in fondo alla tabella, alla voce che più è da noi partecipata, la ‘“Raccolta differenziata”, questo è una grande conquista, checchè se ne faccia continua polemica, dal 101º al 51º posto e “Produzione Rifiuti Urbani”, udite udite, dal 103º posto al 16º.
Per ultimi i parametri che a me fanno tremare e che ci ricacciano in fondo, soprattutto dal punto di vista salutare, quelli che riguardano la mobilità, il traffico urbano: il “Biossido d’azoto”, che da noi per il 99% è prodotto da scarichi del traffico automobilistico, ci fa passare dal 89º posto al 100º, basti pensare che Bologna, tra le città più inquinate per Biossido da traffico urbano è all’89º posto e Milano al 99º… Un dato in totale controtendenza rispetto a tutte le città italiane, tutte.
E veniamo agli spazi vivibili per i cittadini: il parametro “Piste ciclabili passa da un 99º posto ad un dignitoso 60º, molto c’è da fare, soprattutto per l’efficienza dell’unica pista ciclabile esistente (San Leone), ma quanto davvero preoccupante è la posizione che si riferisce ai dati sul trasporto e motorizzazione che vedono precipitarci nelle ultime posizioni con un aumento sconsiderato del “Tasso di motorizzazione” (dall’85° post nel 2015 al 91° nel 2019!) con un corrispondente calo della percentuale di passeggeri nel trasporto pubblico (dal 41° posto al 91° del 2019).
Per ultimo vorrei segnalare la stessa posizione negli anni di riferimento del parametro “Isole pedonali”, niente è cambiato.
Una breve lettura di questi dati esprimono una condizione della città che deve essere resa vivibile da noi cittadini, è palese che se continuiamo ad accettare uno stato di cose a cui non sappiamo rinunciare deterioreremo sempre più il nostro ecosistema urbano e sociale. Agrigento, a livello urbano, è diventata una città in cui ci si muove tra condotti di lamiera, le automobili hanno invaso ogni spazio vivibile, significativo se pensiamo poi che all’aumento del tasso di motorizzazione, palesemente in controtendenza con la posizione che ci vede città sempre più povera tra le povere.
Insomma, nulla di sostenibile, sebbene quello delle “smart city”, e cioè “città a misura d’uomo”, sia un tema che tutte le città europee, dalle più grandi alle più piccole, abbiano l’obbligo, per una Direttiva UE, di perseguire.
Credo che sia ora di prendere coscienza di questo e adoperarci
per migliorare la nostra qualità della vita, ad iniziare dalle piccole cose. Di nostra iniziativa. Non solo quando ci vengono imposte dall’alto.
Che le strade tornino ad essere dei pedoni e non delle macchine!
https://lab24.ilsole24ore.com/qualita-della-vita-2019
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Alessandro Riccardo Tedesco
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