La faida sull’asse Favara-Belgio: 8 imputati all’abbreviato

Approda in aula per l’udienza preliminare l’inchiesta “Mosaico”, sulla faida sull’asse Favara-Belgio, e la difesa degli 8 imputati annuncia il giudizio abbreviato. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dai magistrati della Dda di Palermo (Claudio Camilleri, Calogero Ferrara, Alessia Sinatra e Gianluca De Leo). Contestati tre omicidi, due agguati falliti e un traffico di armi e droga. Alcune accuse sono state stralciate.

L’avviso di conclusione delle indagini preliminari era stato notificato ad Antonio Bellavia, 48 anni, residente in Belgio; Calogero Bellavia, 30 anni, di Favara; Calogero Ferraro, 43 anni, di Favara; Calogero Gastoni, 38 anni, di Agrigento; Calogero Nicotra, 39 anni, di Agrigento; Gerlando Russotto, 31 anni, di Favara; Carmelo Vardaro, 44 anni, di Favara; Vincenzo Vitello, 64 anni, di Favara e Maurizio Di Stefano, 47 anni, di Favara. La posizione di quest’ultimo, a quanto pare per un problema di notifiche non essendo residente in Italia, è stata stralciata.

Le indagini sono state condotte dai poliziotti della squadra Mobile di Agrigento, il 15 settembre dell’anno scorso scattò il blitz. Tre gli omicidi contestati: quello dell’empedoclino Mario Jakelich, avvenuto il 14 settembre del 2016 in Belgio (contestato ai due Bellavia e a Vardaro), quello ai danni dell’empedoclino Carmelo Ciffa, ucciso davanti ad un supermercato a Favara, il 26 ottobre del 2016 (contestato ai due Bellavia) e quello ai danni di Emanuele Ferraro, ucciso in via Diaz a Favara, l’8 marzo del 2018 (delitto contestato a Gastoni).

Lo stesso Di Stefano sarebbe stato vittima di due tentati omicidi: il primo in occasione dell’omicidio di Jakelich, in Belgio, e il secondo, il 23 maggio del 2017, a Favara, in cui restò ferito anche Carmelo Nicotra. Alcuni indagati sono accusati anche di un giro di armi, e di detenzione e spaccio di droga.