Il rimpasto in giunta, atteso da tempo, si allontana ulteriormente dopo la rottura dell’accordo con la Lega. Il sindaco Francesco Miccichè, che aveva annunciato la riorganizzazione dell’esecutivo provinciale, ha dovuto fare marcia indietro a seguito di divergenze con i partiti alleati. L’intenzione iniziale era quella di rafforzare la coalizione, ma il mancato accordo con la Lega ha complicato i piani.
Il sindaco Miccichè, infatti, aveva pianificato un rimpasto per rispondere alla crescente richiesta di cambiamento proveniente da più parti, ma il nodo cruciale riguarda la scelta di nominare l’assessore Valentina Cirino, proposta che ha trovato ostacoli politici non trascurabili. Mentre la Lega, tramite il suo leader regionale, aveva richiesto un incarico di peso per rinforzare la propria posizione, Miccichè ha preferito non accogliere questa richiesta, dichiarando il suo rifiuto di fare promozioni politiche su basi non meritevoli.
Miccichè ha spiegato che la precedente operazione politica aveva avuto un senso: “Ho voluto dare un segnale, riunendo gli esponenti politici che aspettano la maggioranza. Non ho nulla da rimproverare ai miei assessori, a pochi mesi dalla fine del mio mandato. Dobbiamo portare avanti le istanze per la città e devo avere la maggioranza in consiglio comunale.”
Il sindaco ha poi aggiunto: “La mia intenzione era quella di potenziare la giunta, ma dopo aver analizzato la situazione, è emerso che alcuni passaggi non potevano essere condivisi con tutti i partiti della coalizione. La Lega aveva delle richieste legittime, ma non siamo riusciti a trovare una sintesi che rispondesse alle esigenze di tutti.”
Il nodo cruciale riguarda la scelta di nominare l’assessore Valentina Cirino, proposta che ha trovato ostacoli politici non trascurabili. Mentre la Lega, tramite il suo leader regionale, aveva richiesto un incarico di peso per rinforzare la propria posizione, Miccichè ha preferito non accogliere questa richiesta, dichiarando il suo rifiuto di fare promozioni politiche su basi non meritevoli.
La difficoltà maggiore deriva da una gestione che cerca di conciliare esigenze diverse: la necessità di stabilizzare l’amministrazione e la spinta per un rafforzamento della giunta. Tuttavia, la vicenda non si esaurisce qui: il sindaco dovrà ora trovare una sintesi tra le varie anime della sua coalizione, onde evitare che la conflittualità interna diventi un freno alla governance.
L’esito del rimpasto, rinviato ad una data successiva, è legato alle future alleanze e alla volontà di accogliere o meno nuovi equilibri politici. In molti vedono l’opportunità di un allargamento della giunta a Fratelli d’Italia, anche se le trattative sono ancora in una fase preliminare.
Attualmente la giunta Miccichè è composta da: Gioacchino Alfano, Carmelo Cantone, Costantino Ciulla, Patrizia Lisci, Gerlando Piparo, Gerlando Principato, Alessandro Sollano e Marco Vullo. In consiglio comunale Miccichè può contare della fedeltà di 10 consiglieri che nell’ultima riunione hanno approvato, in extremis, una variante al progetto per la realizzazione di un parcheggio in via Empedocle, contestata dall’opposizione e l’adeguamento delle tariffe della Tari. “L’aumento delle tariffe è dovuto esclusivamente agli aggiornamenti Istat degli anni 2021, 2022 e 2023 – ha spiegato il sindaco Miccichè – che per normativa devono essere riconosciuti alle imprese che gestiscono il servizio di nettezza urbana. Si tratta dunque di un obbligo previsto dalla legge e non frutto di decisioni discrezionali dell’amministrazione comunale che – è doveroso precisare – fino ad oggi non ha mai aumentato la tariffa Tari. I maggiori servizi richiesti sono stati compensati col servizio stesso. Gli aumenti sono stati inoltre determinati anche dall’aumento dei costi di conferimento nelle varie piattaforme che, avendo aumentato le tariffe di smaltimento dei rifiuti, hanno contribuito a un ulteriore incremento complessivo”.
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