I finanzieri, in prosecuzione e completamento dell’operazione di servizio che ha portato al più importante sequestro di cocaina mai realizzato sull’intero territorio nazionale, oltre 5,3 tonnellate, hanno eseguito il sequestro preventivo, disposto dalla Dda di Palermo che coordina le indagini, della motonave Plutus, battente bandiera di Palau, e l’arresto di 15 soggetti (2 ucraini, tra i quali il comandante della nave, 8 turchi e 5 azeri) costituenti l’equipaggio della “nave madre”.
Il provvedimento trae origine da quanto già accertato nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia circa il traffico di droga che ha visto coinvolti la Plutus e il motopeschereccio Ferdinando D’Aragona del Compartimento marittimo di Reggio Calabria. In particolare, le attività investigative hanno documentato come la motonave Plutus, in navigazione nel Canale di Sicilia in acque internazionali, nella notte di mercoledì 19 luglio avesse gettato in acqua l’ingente carico di cocaina che trasportava per il successivo recupero da parte del motopeschereccio, poi fermato dai mezzi navali della Guardia di finanza.
E’ stato, sinora, possibile accertare la rotta seguita nelle ultime settimane dal mercantile Plutus, partito nello scorso mese di giugno dall’America Centrale e precisamente dal porto di Santo Domingo, per poi raggiungere, dapprima il porto di Trinidad e Tobago e successivamente quello di Las Palmas (Gran Canaria – Spagna) nella giornata del 7 luglio, ultima sosta conosciuta prima di attraversare lo stretto di Gibilterra, e giungere infine nel canale di Sicilia, in attesa del motopeschereccio che nel frattempo era salpato dalle coste calabresi.
Una volta abbandonato il carico di droga, la motonave ha ripreso il largo in direzione della Turchia, ma è stata bloccata dalle unità navali delle Fiamme gialle che nel frattempo si erano lanciate al suo inseguimento. Nella giornata di oggi, la motonave è giunta, scortata dai mezzi navali della Guardia di finanza, al porto di Termini Imerese, e sottoposta alle operazioni di perquisizione e sequestro dell’imbarcazione lunga 140 metri, con l’ausilio anche di militari in forza allo Scico di Roma (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata) che sta collaborando alle attività di ispezione della nave mediante l’utilizzo di “scanner” ad alta tecnologia.
I soggetti sottoposti a fermo sono stati condotti presso la Casa circondariale “Pagliarelli” di Palermo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp