La provincia di Agrigento è “maglia nera” in fatto di pagamento dei fornitori da parte dei Comuni. Lo dice l’’Osservatorio medie e piccole imprese” di Confartigianato Sicilia, che ha reso noti i dati relativi all’analisi dei tempi di pagamento dei Comuni siciliani nei primi tre trimestri del 2020. Si tratta di una analisi fatta sul rispetto, da parte dei Comuni, del limite di 30 giorni per i pagamenti dei fornitori, così come imposto dalla Direttiva europea dei pagamenti – importante progetto di riforma europeo – entrata in vigore nel gennaio 2013. La provincia di Agrigento in questa speciale classifica, è seconda in negativo dietro ad Enna i cui Comuni risulterebbero i peggiori pagatori dei loro fornitori. Nell’agrigentino ben il 95,3% dei Comuni non rispetterebbe il termine fissato dalla legge. I dati del Ministero dell’Economia per Agrigento evidenziano inoltre un ulteriore primato negativo. Infatti, i Comuni agrigentini, in generale impiegano un maggior numero di giorni per effettuare i pagamenti, pari a 54 giorni contro una media nazionale di 36 e regionale di 47. Nella provincia agrigentina poi, solo il 4,7% dei comuni paga regolarmente i propri fornitori alle scadenze previste mentre il 41,9% ben oltre i 60 giorni previsti. L’analisi di Confartigianato ha preso in esame i dati disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ed è incentrata sui tempi di pagamento di 389 Comuni siciliani per cui sono rilevati pagamenti nel corso dei primi tre trimestri del 2020. Il Rapporto evidenzia che a più di otto anni dal varo della introduzione della direttiva europea sui pagamenti nella normativa italiana, la situazione risulta particolarmente problematica in Sicilia con il 46,3% dei Comuni che paga oltre i 60 giorni, quota di 28 punti superiore alla media nazionale. A livello regionale si evince che solo 44 Comuni dei 389 pagano puntualmente i propri fornitori, che concentrano un quinto (20,6%) dell’importo pagato dai Comuni (275 milioni di euro). Anche in tal caso si rileva una peggiore prestazione dei Comuni siciliani in quanto la quota di fatture pagate entro il limite di legge é sotto di 33,2 punti rispetto alla quota media nazionale (53,8%). “Questi dati – dichiara il segretario di Confartigianato Impresa Agrigento, Vincenzo Insalaco – propongono una lettura di una provincia molto in affanno ed assolutamente impreparata per consentire al sistema economico di accelerare i processi di creazione di valore; una sfida decisiva che il territorio dovrà affrontare nel dopo pandemia” .
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