Girgenti deve molto all’opera meritoria del mecenate inglese Sir Alexander Hardcastle. Alla sua figura, nel novantesimo anniversario della morte, il 27 giugno prossimo, verrà organizzata una Giornata di celebrazioni. Innanzitutto in mattinata, alle 10 e 30, al cimitero di Bonamorone, dove il capitano inglese riposa in una tomba “affacciata” sulla valle dei templi, avverrà la scopertura di una lapide in sua memoria. Nel pomeriggio, nella sala Zeus del Museo Archeologico “Griffo” si svolgerà un convegno su: “L’uomo, l’archeologo, il suo tempo”. E sempre al museo archeologico, ma alle 18 e 30, si terrà la cerimonia di intitolazione della Sala 10 bis al capitano Alexander Hardcastle. Gli eventi sono stati organizzati dal Cepasa di Agrigento, il Centro Programmazione Azione Sociale con il patrocinio del Comune e del Parco Archeologico della Valle dei templi.
“Pare l’inglese scordato ai templi” era un modo di dire tutto agrigentino del passato, riferito a sir Hardcastle, il mecenate che negli Anni 20 finanziò, con il suo patrimonio personale, molti degli scavi archeologici, portando un vento di modernità in questa città che amava molto. Acquistò e visse in una casa di campagna nel cuore della zona archeologica che battezzò “Villa Aurea” perché vicino alla Porta Aurea. Tra il 1922 e il 1923 il capitano inglese finanziò anche l’innalzamento delle otto colonne del tempio di Ercole che giacevano in un cumulo di rovine. Mori nel 1933 in un padiglione del vecchio ospedale psichiatrico dov’era stato ricoverato in seguito ad una grave crisi depressiva. Dopo il crollo di Wall Street del 1929, infatti, Hardcastle perse tutto il suo patrimonio e si ridusse a vagare stralunato per la Valle dei templi, ormai impossibilitato a compiere nuove imprese soprattutto tese a ritrovare l’antico teatro greco che una città fiorente come Akragas non poteva non avere. La storia del capitano inglese che volle investire tutto il suo patrimonio per far rinascere quella che era l’antica città greca, non è stata dimenticata dagli agrigentini che lo hanno nominato, post mortem, cittadino onorario e ogni anno ne ricordano le gesta e la sua grande generosità. Sulla sua figura, la giornalista inglese Alexandra Richardson pubblicò uno studio in lingua inglese, dal titolo: “Passionate Patron: the life of Alexander Hardcastle and the Greek Temples of Agrigento”. Sir Alexander Hardcastle era una persona affabile ma assai schiva nell’essere fotografata. Di lui per lungo tempo non si conobbe che la sua immagine, riprodotta sui documenti personali. Di recente invece, dall’archivio del fotografo triestino Cufter sono emerse altre due foto, finora inedite: in una si vede il capitano, ripreso di spalle con la sua inseparabile canna da passeggio, nella valle dei templi; l’altra è un’immagine dell’epoca di Villa Aurea dove, in lontananza, lo si intravvede affacciato ad una finestra, Martedì 27 le celebrazioni agrigentine in ricordo del capitano alle quali dovrebbe far pervenire un messaggio personale anche l’ambasciatore britannico in Italia, Edward Llewellyn.
LORENZO ROSSO