“La contatto per informarla che ci numerosi procedimenti legali in materia di pedopornografia, siti pornografici, cyber pornografia, pedofilia ed esibizionismo. Siete pregati di far sentire la vostra voce via mail scrivendoci le vostre giustificazioni affinché possano essere approfondite e verificate al fine di valutare le sanzioni, entro 72 ore.
Trascorso tale termine, sarai quindi elencato come molestatore sessuale alla fine di questa procedura”. E’ questo il contenuto di un documento che una agrigentina sessantenne s’è vista arrivare via mail. Mail inviata da un indirizzo di posta elettronica – naturalmente fasullo – del Ministero dell’Interno.
Si tratta del terzo caso nel giro di pochi giorni. La donna, come le altre due vittime entrambe di Agrigento, ha formalizzato la denuncia alla alla polizia. Anche lei, infatti, non è caduta nel “phishing”, ossia nel tipo di truffa fatta su internet con la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari, o codici di accesso di strumenti finanziari. I poliziotti hanno già trasmesso ai colleghi della Postale questa nuova denuncia.
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