Una volta c’erano le celle, oggi ci sono riflessi d’acqua. Dove si contavano le ore d’aria, oggi si ascoltano suoni, si ammirano installazioni, si incontrano idee. San Vito, ex carcere di Agrigento rimasto chiuso per trent’anni, ha riaperto. Ma non come lo avevamo lasciato: è diventato un luogo di rigenerazione, di immaginazione, di vita. Al centro, anche fisicamente, una piscina: simbolo di catarsi e rinascita, ma anche di coraggio creativo.
Dietro questa trasformazione c’è Farm Cultural Park e, soprattutto, due volti: Florinda Saieva e Andrea Bartoli. Hanno preso un edificio carico di memorie, lo hanno letto, lo hanno interpretato, lo hanno riscritto. Hanno messo in campo passione, competenze, visione, lavorando incessantemente per riaprire San Vito al pubblico in tempi sorprendentemente rapidi. Ed è proprio questo dinamismo – la capacità di mettere il cuore e l’ingegno al servizio della comunità – che rende il progetto così potente.
Abbiamo visitato lo spazio nei giorni che hanno preceduto l’apertura ufficiale. Percorrendo corridoi lunghi e silenziosi, si respirava ancora la tensione di un passato fatto di regole rigide e attese sospese. Ma ai primi passi, la trasformazione diventa tangibile: angoli restituiti al paesaggio, celle convertite in luoghi di dialogo e incontro, installazioni sonore che dialogano con la pietra e la luce naturale che filtra dalle finestre rimesse a nuovo. È una danza tra storia e innovazione, tra memoria e rinnovamento.
Con la nuova vita di San Vito riprendono anche le “Racconti di luoghi abbandonati”, una serie che vuole tenere viva la memoria, tracciare l’evoluzione di spazi abbandonati e mostrare come un tempo di decadenza possa diventare occasione di rinascita. Qui, lì dove un tempo c’era un convento, poi un carcere, oggi si sperimenta uno spazio per il futuro: di idee, di cultura, di comunità.
E la vita va in scena da subito: dalle 16:00 è possibile visitare la cella 1, che ospita l’installazione sonora From0to, opera dell’artista Andrea Gerlando Terrana. A seguire, alle 20:00, si terrà la performance sonora “The Well-tuned Antenna”, sempre a firma di Terrana, che accompagnerà il pubblico in un’esperienza acustica site-specific, capace di riattivare le vibrazioni sepolte nel tempo.
FARM CULTURAL PARK is the new black, ormai è chiaro. Ogni progetto è un gesto audace: un segno d’amore verso la città. San Vito è oggi uno spazio aperto, uno specchio in cui Agrigento può riflettersi, interrogare il passato e costruire futuro. Rigenerare significa donare identità a un luogo, restituirlo alla vita, alla cittadinanza, al dialogo. E questo, qui, è già accaduto.
Oggi, ad Agrigento, siamo davvero un po’ più liberi. Liberi di tornare, liberi di immaginarlo diverso.
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