Riceviamo dal Coordinatore del Movimento mani Libere, Giuseppe Di Rosa, e pubblichiamo:
“Sono curioso, voglio vedere, capire e avere conferme. Dichiarare apertamente di essere contrari a leggi dello stato è sicuramente reato. Potrebbe essere sovversione e induzione alla sovversione. Le prassi da potere seguire sarebbero altre. Esistono i ricorsi, i reclami, le interrogazioni ma non è possibile contravvenire a una legge dello stato. Il reato è palese per questi sindaci paladini e difensori non si capisce bene di cosa che hanno dichiarato e ancora perseverano, di non applicare una legge dello stato firmata e quindi legittimata dal Presidente Mattarella.
Le Procure, le prefetture e gli organismi delle forze dell’ordine d’Italia a questo punto, cosa faranno? Mica faranno finta di nulla? Il reato è palese troppo chiaro per non essere preso in considerazione. C’è l’obbligatorietà dell’azione penale in casi così eclatanti. Sono curioso di vedere e di capire chi sarà il primo a iscrivere subito nei registri degli indagati questi sindaci che non sopportano le Leggi dello Stato contravvenendo ad esse annunciandolo pubblicamente credendo evidentemente di essere al di sopra delle stesse leggi e questo, a prescindere dalla regolarità della leggi contravvenute. La libertà di parola e di opinione è sacrosanta in Italia ma il limite ora, è stato superato dalla arroganza e da una sicurezza che hanno nel mettersi contro lo stato, contro una legge voluta dal popolo. Per combattere una legge esistono i ricorsi ma contravvenire per ideologia diventa sovversione che porta a possibili disordini. Quale procura interverrà per prima? O aspetteranno una denuncia per un reato dove la denuncia non è necessaria?”
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