Giuseppe Di Rosa ha sospeso lo sciopero della fame, ha rimosso la catena, ed ha pranzato con il sindaco di Agrigento Franco Miccichè. Il primo cittadino ha dichiarato: “Ho chiesto a Giuseppe Di Rosa, vice presidente provinciale Codacons, di sospendere lo sciopero della fame e l’ho invitato a pranzo per affrontare le questioni poste nel corso della sua plateale protesta davanti il palazzo municipale – ha detto Micciché -. È stato un incontro cordiale e sereno. Io e Giuseppe Di Rosa, è bene sottolinearlo, siamo dalla stessa parte, perseguiamo tutti e due il bene comune nel rispetto della trasparenza e della legalità. A dimostrazione di ciò – conclude il sindaco -, gli ho comunicato e comunico ai miei concittadini, che per quanto riguarda l’acquisto dei Suv, il Comune è ancora in attesa della risposta da parte del Ministero in merito alle procedure seguite dagli uffici Comunali”. Il vicepresidente del Codacons, aveva dato vita alla protesta davanti al Comune di Agrigento per avere notizia da parte del Ministero dei 135.000 euro destinate ai giovani agrigentini ed utilizzate per l’acquisto di Suv e computer.
La protesta al Comune, Di Rosa incontra Miccichè.

La replica del rappresentante di Codacons Giuseppe Di Rosa: Vigile attesa: si chiama così quella situazione che prelude a un rasserenamento ma che non consente di abbassare la guardia. È una situazione molto nota negli ospedali, quando i medici dopo aver fatto il possibile attendono le risposte del malato, e il nostro sindaco da ottimo medico sa bene di cosa parlo. Oggi, dopo due anni, abbiamo trovato un punto d’incontro per provare ad appianare gli animi. Oggi , nel corso del pranzo con il sindaco Miccichè, pranzo del quale lo stesso sindaco ha dato notizia attraverso i canali di informazione, si è parlato solo di Agrigento e dei suoi problemi. Sedersi a mangiare insieme significa cercare un punto d’incontro, ma non con intenti spartitori , come qualche mal pensante potrebbe adombrare. In buona sostanza non è stato un “volemose bene” ma un un momento di confronto che , inutile nasconderlo, dopo due giorni di digiuno , è stato più piacevole davanti ad un piatto di pasta. Ma il confronto con il sindaco ha avuto come unico tema il bene della Città, comune intento degli odierni commensali. Franco Micciche uomo, come sempre come ho sempre detto, è e rimane un mio caro amico. Franco Micciche sindaco dovrà dimostrare di meritare questa amicizia , se chiaramente alla stessa tiene ( e l’odierna sua iniziativa è una spia di ciò), nel senso che dovrà finalmente prendere la barra del timone della città e condurla in acque più tranquille rispetto a quelle nelle quali fino a oggi ha navigato. Noi saremo sempre vigili, appunto la vigile attesa di cui parlavo all’inizio, e attenderemo con ansia e pazienza le prossime iniziative che, mi auguro, saranno nel solco della ritrovata armonia, nell’unico interesse della Città e dei suoi martoriati cittadini. A Franco dico, come gli ho detto al momento del commiato odierno, che io ci sono e ci sarò sempre per lui come uomo e come amico , mentre per il Sindaco ci sarò solo se l’obbiettivo sarà il risollevare le sorti della città, unico filo conduttore della mia azione. Per il momento buon lavoro e ci vediamo in strada. IL VIDEO
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