La mostra “Agrigento e i Chiaromonte, tra potere, magnificenza e devozione”, allestita presso il Monastero di Santo Spirito e la Chiesa di San Lorenzo, rientra tra le iniziative ufficiali di “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025” e prevede l’impiego di tecnologie digitali e multimediali per valorizzare il percorso espositivo.
Tra le cifre che emergono dai documenti ufficiali, una attira l’attenzione: la somma di 130.000 euro, I.V.A. compresa, destinata esclusivamente all’acquisto di hardware, software e accessori per le proiezioni multimediali che accompagneranno il percorso della mostra. L’obiettivo è ambizioso: offrire al visitatore un’esperienza immersiva, in linea con i criteri di innovazione e accessibilità promossi dalla Fondazione Agrigento 2025.
Il progetto prevede un importante dispiegamento di risorse tecnologiche: proiettori ad alta definizione, sistemi audio, server multimediali, software interattivi e dispositivi di controllo remoto.
L’importo complessivo per la mostra sui Chiaramonte secondo quanto previsto dal decreto approvato, ammonta a 420.000 euro, I.V.A. inclusa. All’interno di questa cifra, gli euro euro dedicati alla componente tecnologica, per la realizzazione della sala immersiva, rappresentano una buona parte dell’investimento totale del costo della mostra. Al momento sono stati versati due acconti. Il primo acconto destinato esclusivamente all’acquisto di hardware, software e accessori per le proiezioni multimediali è stato liquidato il 3 marzo 2025 con un versamento di 26.000,00 euro, seguito adesso da un secondo acconto di 65.000 euro, sempre con I.V.A. inclusa.
L’azienda incaricata di fornire l’attrezzatura e i servizi tecnologici è la Emanuele Frascella S.r.l. Il suo coinvolgimento è il risultato di una selezione avvenuta secondo i criteri previsti dalle normative in materia di appalti pubblici.
Secondo la Fondazione Agrigento 2025, la mostra si fonda su due pilastri: accessibilità e innovazione. L’uso delle tecnologie digitali non è un orpello estetico, ma una scelta strategica per democratizzare la fruizione culturale, soprattutto in una città che ambisce a diventare un punto di riferimento per il turismo culturale inclusivo. Tuttavia, la tensione tra esigenze artistiche e vincoli economici rimane forte.
Proprio qui si inserisce secondo alcuni il dubbio: quanto è giustificato un investimento di 130.000 euro per una mostra temporanea?
Per alcuni si tratta di una scelta lungimirante, che eleva la qualità dell’esperienza museale e proietta Agrigento nel panorama delle capitali culturali europee. Per altri, una spesa eccessiva, difficile da giustificare nel contesto di un’economia locale che soffre ancora di forti squilibri.
Se l’investimento porterà visibilità, presenze turistiche e nuove opportunità economiche, allora anche i 130.000 euro spesi per le proiezioni multimediali potranno essere letti non come un lusso, ma come un investimento nel futuro.
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