Le dimissioni del Consiglio di Amministrazione di AICA hanno sollevato un’ondata di preoccupazione in tutta la provincia di Agrigento. AICA, azienda che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio, si ritrova al centro di un vuoto gestionale che rischia di compromettere la continuità di un servizio pubblico essenziale per migliaia di cittadini.Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento, composto da esponenti del mondo sindacale, ecclesiale e sociale, ha lanciato un accorato appello ai sindaci: è il momento di assumersi responsabilità politiche e istituzionali, senza ulteriori ritardi o divisioni. “Il Cartello Sociale rivolge un forte e chiaro appello ai sindaci affinché si assumano, senza ulteriori indugi, le responsabilità politiche e istituzionali necessarie a garantire la continuità e l’efficienza della gestione.Qualora non fosse possibile procedere tempestivamente al rinnovo del CDA, con professionisti qualificati che non siano frutto di mera spartizione politica si ritiene necessario valutare l’insediamento di un commissario straordinario di alto profilo, dotato di competenze e autorevolezza, cui affidare la guida di AICA in questa fase delicata. Queste dimissioni rappresentano l’ennesima dimostrazione della fragilità e dell’inerzia della politica locale. Ma non è più tempo di esitazioni o rinvii. È indispensabile assumere una decisione immediata e responsabile, nell’interesse dell’azienda, dei lavoratori e soprattutto dei cittadini, che hanno diritto a un servizio idrico efficiente, trasparente e stabile.”, hanno dichiarato Don Mario Sorce, Alfonso Buscemi, Paolo Ottaviano e Gero Acquisto, firmatari della nota congiunta.Se non sarà possibile procedere con un nuovo CdA formato da figure competenti e indipendenti da logiche spartitorie, il Cartello propone pertanto una soluzione d’urgenza: l’insediamento di un commissario straordinario. Un profilo autorevole e qualificato, capace di garantire trasparenza e stabilità in una fase tanto delicata.Le dimissioni sono viste come il sintomo di una crisi più ampia della politica locale, troppo spesso paralizzata da interessi di parte. A farne le spese rischiano di essere i cittadini e i lavoratori dell’azienda, già provati da anni di incertezze gestionali.In un territorio segnato da fragilità infrastrutturali e carenze croniche, il funzionamento dell’AICA non è solo una questione amministrativa, ma un diritto primario da garantire alla popolazione. Il messaggio del Cartello Sociale è chiaro: ora serve una risposta concreta, nell’interesse comune.
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