Il gup Giuliano Castiglia ha condannato due imputati e ad assolto un terzo, che avevano scelto il rito abbreviato, al processo scaturito da alcuni concorsi truccati al Policlinico di Palermo, con i vincitori che sarebbero stati scelti a tavolino e non per merito. Infitto 1 anno di reclusione – pena sospesa – ai poliziotti della Dia Gaspare Cusumano e Salvatore Bosco. Uno dei candidati che sarebbe stato favorito, Giuseppe Salamone, è stato invece scagionato. Il giudice ha in buona parte accolto le tesi del procuratore aggiunto Sergio Demontis e dei sostituti Andrea Fusco e Luisa Bettiol, che avevano coordinato l’inchiesta condotta sul campo dai carabinieri del Nas. Disposto inoltre il rinvio a giudizio per altri 11 imputati e il non luogo a procedere per altre due persone.
I due professori finiti nella bufera giudiziaria sono Gaspare Gulotta, originario dell’Agrigentino. e Mario Adelfio Latteri che, in base a “un patto di alternanza”, avrebbero pilotato l’esito di almeno cinque concorsi. Per loro è stato disposto il giudizio e il processo inizierà a dicembre davanti alla terza sezione del tribunale palermitano. Nell’inchiesta era finita anche la figlia di Gulotta, Eliana, in relazione anche ad una vicenda strettamente privata e legata ai rapporti con l’ex marito. E’ stata prosciolta da queste accuse (ed è stata respinta la richiesta di risarcimento avanzata dall’uomo) e rinviata a giudizio soltanto per falso.
I due poliziotti condannati avrebbero aiutato il professore a reperire informazioni proprio sull’ex marito della donna e la sua famiglia sempre nell’ambito di questa vicenda privata. La richiesta di rinvio a giudizio è stata accolta anche per una serie di membri delle varie commissioni esaminatrici, che si sarebbero piegati a Gulotta e Latteri, ovvero Roberto Coppola, Giuseppe Maria Antonio Navarra, Ludovico Docimo e Vittorio Altomare. A processo insieme a loro finisce anche un altro dei candidati che sarebbe stato favorito, Antonino Agrusa, così come docenti universitari che avrebbero preso parte alla stesura dei bandi incriminati, come Attilio Ignazio Lo Monte e Giuseppina Campisi, entrambi di Sciacca.
Rinviato a giudizio anche Giuseppe Di Buono, un medico del Policlinico che avrebbe attestato falsamente la presenza di Gulotta in sala operatoria, falsificando i registri. Il giudice ha infine deciso di prosciogliere Fiorella Sardo, medico del pronto soccorso del Policlinico che avrebbe rilasciato falsi certificati alla figlia di Gulotta, sempre nell’ambito della vicenda privata, così come il medico di famiglia Maria Letizia La Rocca, che lo avrebbe fatto per l’altro figlio del professore, Leonardo Gulotta, la cui posizione è stata stralciata.
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