Sono cinque i componenti dell’equipaggio del peschereccio “Ferdinando d’Aragona” del compartimento marittimo di Reggio Calabria, fermato dalla Guardia di finanza con un carico di 5,3 tonnellate di cocaina, sottoposti a fermo dalla Dda di Palermo. A loro si aggiungono anche i 15 componenti dell’equipaggio della “nave madre”, battente bandiera della Repubblica di Palau.
Le persone già fermate a Porto Empedocle sono Vincenzo Catalano, 35 anni di Bagnara Calabra (Rc) – comandante del motopeschereccio; Kamel Thamlaoui, tunisino, 53 anni residente in Tricase (Le); Sami Mejri, tunisino, 48 anni, residente a Barcellona Pozzo di Gotto (Me); Yanis Malik Bargas , francese, 19 anni; Elvis Lleshaj, albanese, 35 anni, che da Porto Empedocle sono stati trasferiti nel carcere Pagliarelli di Palermo.
L’equipaggio del mercantile – composto da 15 persone di nazionalità ucraina, turca e azera – è stato scortato da mezzi navali della Guardia di finanza al porto di Palermo. Il carico valeva 850 milioni di euro ed è il sequestro più ingente mai eseguito in Italia.
Martedì sera un Atr 72 del Comando operativo aeronavale delle Fiamme gialle, in servizio di ricognizione nel Canale di Sicilia, impiegato da alcuni giorni nel monitoraggio di una nave mercantile battente bandiera di Palau, aveva rilevato il suo avvicinamento a un motopeschereccio partito dalle coste calabresi. È stato accertato, di notte, che la ‘nave madre’ stazionava ai limiti delle acque territoriali dove aspettava il peschereccio, verosimilmente per un trasbordo illegale della droga.
In particolare, nelle prime ore di mercoledì 19, sono state notate anomale operazioni di accumulo di numerosi pacchi sul ponte della “nave madre”, che venivano successivamente scaricati in mare con l’avvicinarsi del peschereccio italiano – che nel frattempo aveva disattivato il sistema di localizzazione Ais – per le operazioni di recupero del carico gettato nel Canale di Sicilia. È stato subito sottoposto a fermo il peschereccio che stava facendo rientro verso le acque territoriali, a bordo del quale, nascosto dietro una pannellatura che celava un ampio locale, è stato trovato l’enorme quantitativo di stupefacente.
Immediatamente dopo, le unità navali si sono lanciate all’inseguimento del mercantile che nel frattempo stava cercando, senza successo, di riprendere il largo in direzione della Turchia. Le oltre 5,3 tonnellate di cocaina erano destinate a rifornire l’intero mercato nazionale.
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