Imposta di soggiorno autorizzata solo per 29 comuni su 43 nella provincia agrigentina. Sono stati individuati dall’assessorato regionale al Turismo come “turistici” e, pertanto, potranno applicare l’imposta. La modifica è stata decisa dall’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, che ha preso atto della classificazione compiuta dall’Istat che “premia” appunto più della metà dei territori della provincia: alcuni già avevano questa opportunità come Agrigento e Sciacca, mentre altri potranno avviare il percorso, e fra questi c’è Favara. I Comuni autorizzati sono: Agrigento, Aragona, Bivona, Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Favara, Lampedusa e Linosa, Licata, Menfi, Montallegro, Montevago, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto. Raffadali, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Santa Margherita di Belice, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina, Sciacca e Siculiana.
Complessivamente sono 291 le località individuate nell’Isola dall’Istituto nazionale di statistica. «Si tratta di uno strumento di particolare rilevanza – spiega Amata – che consente ai Comuni che ne fanno parte di istituire l’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive. I proventi contribuiranno a promuovere i territori migliorandone l’attrattività turistica».
«Sono certa che le azioni del governo Schifani condivise con le amministrazioni comunali e i risultati via via raggiunti – conclude Amata – concorreranno unitariamente a rafforzare l’offerta turistica complessiva dell’intero territorio regionale».
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